Cambiamenti dei preadolescenti. Alfabeto di emozioni.

Preadolescenza, i cambiamenti dell’età seconda parte

Preadolescenza e cambiamenti dell’età.  Eccomi qui di nuovo a pensare e a scrivere emozioni e umori di due gemelli, i miei figli, che attraversano felici e rabbuiati, inconsapevoli e acuti, scontrosi e anche teneri, quell’età di mezzo, preziosa e delicata che da bambini li porta verso la giovinezza. E dato che nell’articolo precedente mi ero fermata alla lettera L , ecco il seguito.

 

Preadolescenza e i cambiamenti dell’età

Malinconia. L’irragionevole infelicità dell’attimo che si prova senza capire il perché. Eppure, senza tristezza forse non c’è nemmeno riflessione. Qualche sera fa, lui, il fratello, prima di andare a letto: “mamma, secondo me non troverò mai una ragazza”. “Perché lo dici?” “Mah, così, lo sento”. 

No. Detto, ridetto, ridetto ancora. Succede ai piccoli, ma anche ai preadolescenti loro. Per opporsi, semplicemente. “Togliamo un po’ di peluche dalla camera, piccola donna?” “No, no li voglio tenere tutti. Sino all’università. È tra molto tempo, vero?” 

Ossessioni. Simpatiche e assillanti. Ogni giorno di nuove. Che mio figlio vive con la curiosità famelica di conoscere tutto su un argomento. Ora è la volta dei giochi di prestigio: carte, libri, video. Una magica fissazione, da consumare sino in fondo. “Hai studiato?”. Pronta la risposta: “vieni che ti faccio un trucco”.

 

Nuovi punti di vista e risposte secche

Punto di vista. Quello personale sul mondo e sulla vita che si stanno costruendo pian piano. In autonomia perché, come sottolinea il libro Parla con me,  “finché nostro figlio accetta passivamente ogni nostra decisione senza poter dire la sua non avrà la possibilità di confrontarsi con le regole stesse, non potrà esprimere le sue preferenze, non ci potrà comunicare informazioni preziose sul suo mondo e sulla sua persona”.  

Risposte. Spesso non sono più quelle della bambina con le ciglia lunghe e folte che chiede di comprare i micro pupazzetti in edicola. “Sei arrabbiata?”. “No!”. Ma risponde secca con un tono infastidito senza un motivo apparente. “Sicura?”, insisto. “Ho detto che non sono arrabbiata!” e si chiude in camera. Lo psicologo C, che del dialogo con i ragazzi si occupa da tempo, fa chiarezza: “troppo spesso dimentichiamo che proprio in questa fase tali segnali non sono soltanto normali, ma addirittura auspicabili. Le risposte secche o sgarbate, i toni della voce che si alzano facilmente, un certo rifiuto delle solite regole  sono tutti elementi che devono farci pensare ad una crescita, più che ad un malessere di nostro figlio”.

 

Trasformazioni del corpo e cambi di umore

Sesso. È l’età delle trasformazioni del corpo. Delle curiosità. Dei discorsi sul tema, tutto da conoscere  e scoprire. Anche con l’aiuto di noi genitori. “Mamma”,  racconta lui, “oggi parlavamo di sogni con il professore di scienze e abbiamo raccontato i nostri. È normale che il mio compagno M sogni di fare sesso?” E, prima che dica la mia, aggiunge: “è ancora un bambino!”

Telefono cellulare. Irrinunciabile per comunicare. Voci, faccine e una lingua nuova e per certi versi affascinante. “Domani è il compleanno della mia amica S”, dice lei. “La chiami vero?”. “Le mando un messaggio o privato o sul gruppo della classe”. “Ma non è più bello sentire la sua voce?”. “Noi preferiamo sentirci così”.

Umore.  Cambia in un attimo. Da sereno a inquieto. E ritorno. Una tempesta perfetta.

Vergogna. E le prove di liberazione dall’inevitabile impaccio. Lui: “mamma, secondo te come faccio a fare colpo su una ragazza che mi piace?. “Hai provato a parlare con lei?” “Beh, in realtà non so nemmeno se si ricorda di me….”.

X, Y, Z Per queste lettere, ultime ma non meno importanti, aggiornamenti in corso. Qualcosa, di sicuro, verrà fuori.

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3 Comments
  • Eleonora Marchionni

    15 Maggio 2017 at 9:14 Rispondi

    “Togliamo un po’ di peluche dalla camera, piccola donna?” “No, no li voglio tenere tutti. Sino all’università. È tra molto tempo, vero?” 🙂 Mi sono ritrovata alla grande!!! 🙂
    E infatti…a 26 anni quasi, ad Università conclusa, e nonostante io stia lavorando da un annetto ormai, i miei peluche sono nella mensola della cameretta della mia casa natia…:)
    Non possono mancare…mi ricordano troppo la mia infanzia, e ogni tanto, tornare con l’immaginazione a quando ero bambina e spensierata, mi fa star bene!

    • mammaindoppio

      17 Maggio 2017 at 8:32 Rispondi

      Cara Eleonora, grazie per quello che mi scrivi! Sono sicura che i peluche facciano star bene: con quei faccini teneri! Allora credo proprio che dovrò aspettare un bel po’ prima di liberare la camera… Un abbraccio.

    • mammaindoppio

      17 Maggio 2017 at 8:32 Rispondi

      Ma secondo te li dobbiamo tenere proprio tutti?

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