Viaggiare con gli adolescenti

In viaggio con i figli adolescenti

Viaggiare con gli adolescenti. Quando può capitare, come è successo a me, di sentirsi dire “Non mi porterai tutto il pomeriggio in un museo, vero?. Quando una delle priorità è la ricerca costante del wi fi, quando gli episodi di Dragon Trainer su Netflix li appassionano più delle meraviglie dei quadri di Leonardo.

 

Viaggiare con gli adolescenti

Se per i piccoli tutto è gioco e scoperta, appena arrivano a dodici, tredici anni in poco più di un battito di ciglia,  i figli  hanno un’idea chiarissima del loro divertimento  in vacanza e oppongono resistenza a tutto ciò che li ostacola.

I bambini, insomma, ci seguono in viaggio, ci ascoltano, si entusiasmano. E noi pure gustando il privilegio unico di provare con loro le prime cose belle. Quando si tratta di viaggiare con gli adolescenti, l’atmosfera cambia un po’ e a volte, in vacanza con i figli teenager, invece che facce sorridenti e curiose di novità capita di vedersi di fronte visi perplessi, a volte un po’ annoiati, perché le mete e gli interessi non coincidono con quelle dei genitori.

Cosa fare, allora, per rendere il viaggio e la vacanza in famiglia attraente anche per gli adolescenti? Ecco cosa suggerisce Roberta Altieri, psicologa e psicoterapeuta  , per superare  risposte spigolose e musi lunghi estivi.

 

Proposte che accontentano tutti

Una cosa è sicura: le esigenze di una famiglia cambiano di continuo, anche in tema di viaggi e vacanze con i figli. “Sarebbe meglio decidere cosa fare assieme ai ragazzi in base alle possibilità economiche della famiglia, e scegliere fra alternative che possano soddisfare tutti”, raccomanda la psicologa.

 

Suscitare interesse e attenzione

I mugugni di un adolescente alla prospettiva di passare un’intera mattinata fra mostre e cattedrali sono comprensibili. I compromessi, però, si trovano.  Basta suscitare nei ragazzi interesse e attenzione. “Se si pensa di trascorrere qualche giorno in una capitale come Parigi o Madrid si possono alternare visite guidate e altre tappe che accontentino i ragazzi:  parchi dei divertimenti,  musei a tema, pranzi o cene in locali divertenti, giri di acquisti dedicati a loro”.

A Londra, per gli appassionati della saga di Joanne Rowling, sono una delizia gli itinerari di Harry Potter, magari dopo aver letto e visto i film insieme. Un viaggio in macchina diventa una buona occasione per ritrovarsi in famiglia e trascorrere del tempo insieme, e poi i figli adolescenti, coinvolti e motivati, sono pure felici di fare i copiloti.

 

L’importanza degli amici

Gli adolescenti, in cerca di equilibrio e identità,  possono anche essere splendidi compagni di viaggio attenti e curiosi.  Ma viaggiare con i figli teenager  richiede un ingrediente fondamentale: amici e socialità. L’ideale sarebbe fare gruppo con altre famiglie che hanno figli “ma in un viaggio è proponibile solo se esiste un affiatamento tra gli adulti”, ricorda la psicologa.

“Dipende poi anche dalla lunghezza della vacanza. Un fine settimana va sempre bene, un lungo periodo può diventare faticoso. Il messaggio per i figli?  Si fa tutto per accontentarli, ma con alcuni limiti. La vacanza è un’occasione per fare nuove amicizie e sperimentarsi lontano dai luoghi e dalle relazioni consuete”.

 

Abituarli a esperienze e luoghi diversi

I viaggi, pure molto brevi, sono impronte che rimangono dentro. Come far capire ai ragazzi che si tratta di esperienze che li arricchiscono e opportunità di crescita?  È un obiettivo che si raggiunge nel tempo, abituando i figli sin da piccoli ad apprezzare esperienze e luoghi diversi.  In caso di vacanze negli stessi posti, aiutandoli a scoprire nuovi aspetti adatti all’età che cambia e anche a godersi la bellezza di abitudini consolidate e rassicuranti”

 

Un album di viaggio

“Per i preadolescenti è una buona idea creare lo scrapbook, un album di viaggio  da comporre secondo i propri guizzi con disegni, cartoline, fotografie, biglietti di viaggio pensieri e parole in libertà. Un modo creativo e coinvolgente per fissare sulla carta emozioni e ricordi di una vacanza.  Può aiutare i ragazzi a riflettere sulle esperienze vissute, senza che il viaggio scivoli via senza lasciare tracce nella loro vita piena di stimoli”.

 

Tollerare qualche malumore

Accade anche che i ragazzi chiedano di rimanere a casa come Maxime, il protagonista del libro Una vacanza quasi perfetta. (è molto divertente, leggetelo) . “Meglio fare di tutto per evitare questo atteggiamento”, avverte Roberta Altieri. “Le lunghe estati senza scuola permettono agli adolescenti di fare diverse esperienze, ma il rifiuto di seguire i genitori potrebbe essere la spia di scarso dialogo e di poca armonia familiare.

Dopo i quindici o sedici anni si può valutare la richiesta, ma bisogna cercare di proporre un periodo da passare tutti insieme. La vacanza è un momento prezioso anche se può presentarci qualche fatica,  i ritmi rilassati non fanno andare tutto bene. Comunque tollerare qualche malumore o qualche momento poco riuscito fa parte della vita, anche in vacanza. È un’ottima palestra emotiva”.

 

Via a ozio e giornate senza programmi

“Vale la pena di ricordare che la famiglia è il luogo della mediazione per eccellenza”, conclude la psicologa. “Con un po’ di creatività e impegno si può viaggiare con gli adolescenti e organizzare attività per tutti “, conclude la psicologa. “Prendiamoci però anche un po’ di ozio e giornate senza programmi”. 

Per vedere l’effetto che fa, cosa scaturisce dalla fantasia dei ragazzi, dalla nostra e per godersi un tempo che dovrebbe essere, soprattutto, rigenerante e libero.

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