Federica, le gemelle e la pratica dell’ottimismo
Due gemelle bicoriali e biamniotiche. Cresciute nella pancia della mamma in due sacchi e due placente diverse. Sette anni di grazia, capelli color oro, caratteri quasi opposti che si vengono incontro e “se non ci fossero state le une non ci sarebbero state le altre”.
Gemelle bicoriali biamniotiche
Federica, Chicca per tutti, quarant’anni, viso bello e sorriso pure parla delle sue gemelle e della maternità con due bimbe nate assieme. Ha una vitalità che che si avverte dalle prime parole e in ogni frase è sincera, ottimista come si racconta nel profilo Instagram twinswildlife, coraggiosa. Tre costanti per srotolare il filo di una vita piena di vette e anche di profondità da guardare dritte per risalire senza perdersi d’animo.
La gravidanza gemellare inaspettata
La gravidanza gemellare per Chicca è stata una sorpresa. “Sia io che mio marito non avevamo familiarità, c’era solo qualche caso lontano da parte di mia madre. Da figlia unica pensavo a un bimbo solo. Ho scoperto di aspettarne due per una perdita ematica. Dopo la sorpresa iniziale, la gravidanza è stata serena sino al giorno in cui ho sentito un prurito molto forte, mi hanno ricoverato e sono rimasta in ospedale sino alla nascita delle bambine”
Il parto a trentaquattro settimane
Vittoria, chiamata anche Nini, e Margherita, Bebe, sono nate a trentaquattro settimane più due con un parto cesareo. Una pesava un chilo e novecentoventi, l’altra un chilo e cinquecentonovanta. “Le bimbe, gemelle bicoriali e biamniotiche, sono state per qualche settimana in terapia intensiva in reparti diversi. Giorni di felicità, ma anche complicati. Tornate a casa le ho allattate per qualche mese tirandomi il latte: bastava per due perché mangiavano poco”.
L’organizzazione tutta in famiglia
Con due neonate, un equilibrio di coppia e di famiglia rivoluzionato le parole d’ordine sono state organizzazione e senso pratico. “Mio marito ed io ci siamo alternati e poi abbiamo avuto il supporto dei nonni”.
Coniugare poppate, sonno e lavoro non è stato semplice. Chicca, ingegnere ad alta concentrazione di creatività, si occupa della parte parte gestionale della palestra di famiglia. “I primi tempi con le bimbe piccole sono riuscita a seguire il lavoro da casa. Mio marito Francesco è coach della nazionale di judo e spesso sta fuori per lunghi periodi. In compenso, quando è a casa dedica alle bambine tempo, giochi di tutti i tipi e molte attenzioni”.
All’asilo e a scuola separate
Le piccole Nini e Bebe non sono andate all’asilo nido. “A tre anni hanno cominciato la scuola materna. Abbiamo deciso di separarle per favorire il loro sviluppo e la loro autonomia. Mentre a due anni Vittoria sapeva usare i congiuntivi, Margherita quasi non parlava. Quando si è ritrovata per qualche ora senza la sorella a fianco ha iniziato a diventare più indipendente. Arrivate alle elementari, iscriverle in classi separate è stato naturale”.
Gli sport, i caratteri che si compensano e Olivia
Vittoria e Margherita hanno caratteri che si completano. “Nini, sin all’inizio più grande nel fisico. è portata ad accudire la sorella. Bebe è più pigra e si fa condurre. Vanno d’accordo, si cercano fra battibecchi, baci e abbracci. Fanno danza classica, ginnastica ritmica e nel fine settimana la scuola di sci “.
Da un anno in casa c’è la cagnolina Olivia, barboncina attira coccole: “non sapevo che alla nostra famiglia mancasse qualcosa sino a quando non è arrivata lei a completarla”.
La malattia e il coraggio
Un giorno, le gemelle avevano cinque anni, per Chicca è arrivata la malattia. Un tumore al seno, le forze e da raccogliere, l’intervento e le terapie da affrontare, le bambine da tenere vicine a sé e lontane dalla paura. “Siamo stati sinceri con le gemelle, dicendo la verità con parole adatte alla loro età. Erano abbastanza grandi per comprendere e rispettare la sofferenza. Abbastanza piccole per non avere le conoscenze che potevano farle spaventare”.
Le cure, il lockdown e il tempo tutti insieme
“Parrucche rosa e azzurre, turbanti da intrecciare, l’amore di tutta la famiglia. Quando ho iniziato le terapie sono arrivati anche la pandemia e il lockdown. Una coincidenza che ci ha permesso di passare quei mesi in casa tutti insieme. Ho avuto il sostegno di mio marito e delle gemelle. Cicatrici, lacrime e sorrisi: abbiamo condiviso tutto, una bella carica per il mio ottimismo.
E quanti giochi abbiamo inventato in quel periodo. Per la connessione degli eventi posso dire che è stato anche un periodo felice. Le bambine non hanno perso il sorriso, avevo solo un problema a cui pensare e mi sentivo carica del mio coraggio”.
Farsi sostenere con sincerità
Quella di Chicca è un’esperienza che vivono molte altre mamme. La malattia, il pensiero della salute, ma anche la famiglia, i figli e l’equilibrio da mantenere. “Per una donna e una mamma come me è importante avere vicino una persona amica che ci è già passata e parli con sincerità e delicatezza. È essenziale provare a concentrarsi sulle cose belle. I nostri compagni di vita ci devono sostenere sul momento. E anche nel lungo periodo”. Il cammino che viene dopo.
Rimani insieme a noi. Iscriviti alla newsletter!
La newsletter racconta storie di vita e un po’ delle mie esperienze di tutti i giorni. Ci sono spunti, idee da condividere e, in regalo, il mio ebook Vedodoppio. Di solito, la invio una volta al mese.
Iscrivendoti accetti le condizioni sul trattamento dei dati personali
Blogger, giornalista, mamma di due gemelli adolescenti. Vedodoppio parla di loro, un po’ di me, dello sguardo sulla vita vista con quattro occhi. Uno spazio dove nascono storie che vogliono diventare esperienze da condividere.
No Comments