Due gemelli neonati, maschio e femmina. Le guance che profumano di buono, i vagiti, la tutina dell'uno scambiata con quella dell'altra. La naturalezza per affrontare giornate imprevedibili, l'inesperienza che si fa pian piano esperienza.
Quel periodo delicato che segue la nascita di un figlio. Quando la felicità si mischia all'insicurezza, lo stupore ai timori. Quando si comprende forse come mai prima cosa significa la parola stanchezza.
Il preside e una scuola occupata. Non dai ragazzi come accade in questi giorni in alcune scuole superiori di Milano. Occupata dal preside, un antieroe, una figura che con un gesto estremo racconta sogni, ideali e abissi della vita. Il racconto nel libro di Marco Lodoli.
Due gemelle cresciute nella pancia della mamma in due sacchi e due placente diverse. Sette anni di grazia, capelli color oro, caratteri quasi opposti che si vengono incontro e "se non ci fossero state le une non ci sarebbero state le altre".
Giovani e futuro. Sognano, sono concreti, hanno le idee chiare. Il domani sarà digitale, più attento al pianeta, ai bisogni di ciascuno e alle energie rinnovabili. I social network saranno tutti cambiati, magari ognuno avrà il suo.
Credere a Babbo Natale. A quel signore simpatico con le gote rosse, la barba e i baffi bianchi che ogni anno carica la slitta e il sacco e porta regali a tutti i bambini. Che lo attendono incantati e trepidanti.