Mary, le gemelle e la forza di essere in tre
Due gemelle di nove anni. Quattro occhi chiari, i sorrisi carichi di dolcezza, un legame solido e complice tra loro e con la mamma. Linfa per la vita di ogni giorno e anche per superare i momenti più complicati attraversati con tenacia e coraggio.
Due gemelle di nove anni
Maria, ma Mary per tutti gli amici e per chi la segue sui suoi profili social, ha trentatré anni, tutti vissuti con intensità, tra discese e risalite. Occhi azzurri, i capelli lunghi sulle spalle e molta sincerità quando racconta la sua maternità con due gemelle di nove anni: dalla cima più alta della gioia ai momenti difficili in cui ha saputo cavarsela da sola con due bimbe piccole.
Una gravidanza serena
Per Mary, i gemelli sono di famiglia. “Dalla parte di mio padre c’erano diversi casi di gravidanze gemellari. Ma quando la dottoressa durante l’ecografia mi ha comunicato che ero in attesa di due bambini è stata una notizia scioccante, sia per me che per il mio compagno”.
Superata la sorpresa iniziale, la gravidanza bicoriale e biamniotica (le bimbe sono cresciute in due sacchi amniotici e due placente diverse), è stata molto serena. “Sono riuscita pure ad andare a ballare al sesto mese di gravidanza”.
La nascita delle bimbe a trentuno settimane
Sino a che, un giorno, Mary ha sentito una contrazione molto forte. “Ricordo bene: stavo per sedermi sul divano a guardare il programma Le Iene in televisione, ma dopo poco i dolori erano diventati troppo forti e siamo dovuti andare in ospedale.
“Sono cardiopatica ed ero molto preoccupata. Dopo diverse ore di attesa, monitoraggio, dolori forti e una scarsa dilatazione i medici hanno deciso per il parto cesareo. Le bambine sono nate a trentuno settimane e cinque giorni. Alessia pesava un chilo e cinquecentosessantagrammi, Alice un chilo e seicentoquaranta. Dopo tre giorni sono tornata a casa, le bimbe invece sono rimaste per un mese in terapia intensiva neonatale”.
Le gocce di latte e il ritorno a casa
“Mi sono tirata il latte dal seno per un po’ e le gemelle si nutrivano solo con qualche goccia, dato quanto erano piccole”. Ma la vita trova sempre la strada: pian piano sono cresciute per conquistare la vita e finalmente tornate a casa.
“I primi tempi sono stati molto faticosi. Mi ha aiutato molto una mia cugina che veniva da noi la mattina e se ne andava alla sera, quando il mio compagno rientrava dopo il lavoro”.
La separazione e la forza per superare le difficoltà
“Quando le piccole avevano due anni e mezzo c’è stata la separazione dal papà delle bambine: le piccole chiedevano di lui e non è stato semplice trovare un nuovo equilibrio. Con il papà hanno un buon rapporto e si vedono con regolarità, anche se la quotidianità la vivono con me.
Ho attraversato anche un periodo di grosso sconforto in cui non riuscivo a fare più nulla, nemmeno a occuparmi delle bambine. Mi sono trasferita con loro per diversi mesi a casa di una cugina. Sono riuscita a superare tanti ostacoli, a trovare un lavoro che mi dà stabilità: ora con le bimbe siamo molto affiatate e complici: ci diamo forza a vicenda”.
Alla materna e alle elementari in classi diverse
Alessia e Alice a un anno e mezzo sono andate all’asilo nido. ”È stata un’esperienza molto positiva che ha giovato alle bimbe e a me. Dopo, hanno frequentato la scuola materna in classi separate. Credo che questa scelta le abbia aiutate a essere più autonome e a cominciare a crearsi identità e personalità.
Anche alla scuola elementare sono in classi diverse: si vedono sempre e le maestre di entrambe sono sempre state molto sensibili e attente verso i loro bisogni”.
Gemelle autonome e indipendenti
Le gemelle di nove anni si somigliano nei tratti del viso e nel fisico, i caratteri invece sono opposti. Alessia vuole sempre seguire quello che fa la sorella, pur essendo espansiva, solare e giocherellona. Alice è un po’ più chiusa, chiede poche coccole, a volte sembra tollerare l’esuberanza di Alessia.
Litigano spesso, ma hanno un legame forte e si fanno molta compagnia. Ora, dato che abitiamo molto vicino tornano a casa insieme da scuola. Vorrebbero fare pattinaggio, a me piacerebbe che praticassero uno sport di squadra, magari la pallavolo”.
La conquista della felicità. Chiedere sempre aiuto
Nel racconto schietto, Mary non sorvola sui periodi bui: fanno parte della sua storia. “Ho avuto momenti critici in cui anche il pensiero di dedicarmi alle bimbe era più grande di me. Alle donne a cui capita di trovarsi nella mia situazione dico di farsi aiutare. Se non si vuole chiedere, almeno accettare l’aiuto, anche se piccolo, che viene offerto. È importante attivare la rete che si ha intorno e cercare di condividere il carico di fatica. Anche gesti molto piccoli possono farci star meglio. E ne giova l’equilibrio con i nostri figli”:
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Blogger, giornalista, mamma di due gemelli adolescenti. Vedodoppio parla di loro, un po’ di me, dello sguardo sulla vita vista con quattro occhi. Uno spazio dove nascono storie che vogliono diventare esperienze da condividere.
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