Adolescenti sempre connessi
Adolescenza e dipendenza da Internet. Ragazzi con il telefono sempre in mano e negli occhi. Ore su social, siti, videogiochi. Tanti, tantissimi messaggi di Whatsapp. La vita virtuale inseparabile da quella reale, dalla scuola, dallo studio, dallo sport, dalle relazioni.
Adolescenti e dipendenza da Internet
Una iperconnessione che tocca il rapporto genitori e figli, insegnanti e studenti, la sicurezza, la vita sociale, la salute dei ragazzi. E poi: gli adulti sanno cosa fanno i ragazzi quando sono online? L’associazione Altroconsumo ha svolto un’ indagine su un doppio binario rivolgendo un questionario a un campione di ragazzi di tutta Italia tra i quindici e i diciassette anni. Dopo ha fatto altrettanto con un gruppo di genitori con figli di quella stessa età.
Genitori non troppo informati
Dal confronto delle risposte viene fuori che gli adulti non conoscono bene le attività online dei ragazzi. Mamme e papà pensano che i figli usino Internet per la scuola e lo studio più di quanto accada (88 per cento dei genitori verso l’81 per cento degli adolescenti). Il 62 per cento dei genitori ritiene che i figli spendano tanti soldi online, ma solo il 52 per cento dei giovani intervistati lo conferma.
Social: anche più di quattro
Madri e padri, dicono i dati di Altroconsumo, non sono nemmeno a conoscenza di quanto i figli siano presenti sui social e su quali piattaforme siano attivi. Instagram, Tik Tok, Discord e anche Snapchat, Twitter e (in pochi) Facebook. Il 42 per cento dei ragazzi ha risposto di frequentare quattro o più social, ma solo il 26 per cento dei genitori ne è informato.
Iperconnessione e salute psicofisica
L’eccessiva connessione e le cattive abitudini possono creare disagi al benessere psicofisico degli adolescenti. Ansia, sbalzi di umore, disturbi del sonno, attacchi di rabbia. Il 63 per cento dei ragazzi ammette di soffrire di almeno uno di questi disturbi psicologici e pensa siano dovuti (in tutto o in parte) alla dipendenza da Internet. Una percentuale minore del 20 per cento dei genitori riconosce che questi disagi siano dovuti alla troppa attività in rete.
I pericoli della rete e la sicurezza
Come emerge dall’indagine di Altroconsumo, i genitori sostengono di aver parlato con i figli dei comportamenti corretti da tenere online, ma lo conferma soltanto il 25 per cento dei ragazzi. Inoltre, mamme e papà ritengono di essere capaci di trasmettere informazioni su sicurezza e privacy quando si va su Internet: appena il 16 per cento dei figli riconosce questa dote.
Attività online: spesso nascosta alla famiglia
Certo è che gli adolescenti fanno di tutto per mantenere la loro attività online autonoma dalla famiglia. La escludono dalla vita virtuale pubblica, bloccandoli i genitori sui social (il 20 per cento) o creando un altro account per non far sapere troppo della loro vita quotidiana.
Quando devono affrontare uno dei problemi che si presentano online, i ragazzi evitano di coinvolgere i genitori. Il 13 per cento degli adolescenti interpellati è stato coinvolto in pornografia indesiderata, ma appena il 2 per cento degli adulti per cento lo sa.
Fiducia nei figli
Il 69 per cento dei ragazzi è convinto di saper distinguere tra i comportamenti online sicuri e quelli pericolosi e i genitori mostrano di avere fiducia nei figli. I ragazzi (42 per cento) ammettono con sincerità di passare troppo tempo online e la pensa così una percentuale molto più alta dei genitori (63 per cento).
E, infine, il capitolo degli amatissimi videogiochi: il 26 per cento dei ragazzi riconosce di usarli per troppo tempo. Sono molti di più (il 51 per cento) i genitori che hanno la stessa impressione. Su questo tema, pochi dubbi.
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Blogger, giornalista, mamma di due gemelli adolescenti. Vedodoppio parla di loro, un po’ di me, dello sguardo sulla vita vista con quattro occhi. Uno spazio dove nascono storie che vogliono diventare esperienze da condividere.
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