Gemelli a scuola separati

Quando i gemelli sono in classi diverse

Gemelli a scuola separati, si o no? È una domanda che in questi anni  mi è stata rivolta costante e puntuale decine di volte. Col tempo, ho variato la risposta. A volte  un semplice sì, altre spiegavo entusiasta il perché della decisione, altre ancora cercavo di rafforzare i miei argomenti con la pedagogia e la psicologia.

 

Gemelli a scuola separati

Non so come sarebbe stato se i miei figli, bimba e bimbo, avessero  frequentato anche un solo anno nella stessa classe.  La mia avventura dei gemelli a scuola separati è un’esperienza tutta nuova per me che dei bambini nati in coppia non sapevo nulla. Ed è andata avanti, passo dopo passo, modellando, ripensando, valutando al momento quale poteva essere la scelta migliore per loro e pure fidandosi dell’istinto. Un fatto è certo: ogni coppia di bambini ha una sua storia e un equilibrio.

 

Alla materna in due classi vicine

Tutto è cominciato una mattina di primavera, al momento di iscrivere i gemelli alla scuola materna. La dirigente scolastica, incontrata per un colloquio informale, mi ha chiesto subito se volevo che i miei figli stessero insieme o separati. Sino a quel giorno, ogni minuto della loro giornata era tempo condiviso. Inseparabili o quasi. E lo era anche per me, alle prese con passeggino doppio, pasti doppi, discorsi al plurale.  Però ho risposto sì, senza pensarci troppo.

Tornata a casa, tanti dubbi. Come faranno l’uno senza l’altra? Impossibile immaginare i gemelli separati a scuola. Un’ insegnante della materna con i ricci e gli occhi grandi e dolci mi ha rassicurato dal primo giorno. “Saranno  in aule vicine e comunicanti. Se ci accorgiamo che uno dei due non resiste senza l’altra o l’altro, li rimettiamo assieme”.

 

Il pranzo e i giochi insieme

Non è successo. I gemelli hanno vissuto questa prima separazione alla scuola materna come un percorso naturale. Poche ore della giornata divisi, tante assieme fra i momenti di gioco, l’ora del pranzo, quelle della nanna e tutte le feste della scuola.  Giusto qualche ora per cominciare a sentirsi anche una e uno oltre che una parte di due. Per cominciare a costruire personalità e identità, nuove amicizie fuori dalla coppia. Per giocare ciascuno la sua partita.

 

Valorizzare i momenti in cui si ritrovano

L’importante, sostengono i pedagogisti, è valorizzare al massimo i momenti in cui i piccoli si ritrovano invitandoli a raccontarsi la giornata e a scambiarsi le emozioni. Di solito, aggiungono gli esperti, dividere i gemelli alla scuola dell’infanzia aiuta una maggiore intesa a casa: qui i bimbi ritrovano il piacere di divertirsi insieme e condividere, se pure con fatica, il vissuto e i giochi.

 

Alle elementari aule diverse, stesso corridoio

Alle elementari, la decisione di iscrivere i gemelli in classi differenti è stata più naturale. La scuola, una primaria pubblica, ci ha fatto la proposta, noi la abbiamo assecondata pensando che fosse il seguito spontaneo di un percorso cominciato tre anni prima.

Maestre diverse, compagni diversi, molti già conosciuti nelle aule della scuola dell’infanzia. Due classi, stesso corridoio, stessa mensa dove vedersi per il pranzo, stesse gite fuori porta, stessi momenti di gioco durante gli intervalli fra una lezione e l’altra.

 

Identità e autonomia

Qui i bambini hanno cominciato  a creare la loro identità, a sentirsi nello stesso tempo unici e parte di una coppia. Separarli a scuola li aiuta a trovare un proprio equilibrio.  Ogni bambino si può  esprimere senza il sostegno del gemello. In questo modo si favorisce il processo di autonomia e ogni piccolo può sviluppare la sua personalità e non dipendere dal fratello o dalla sorella.  L’importante è staccarli e coinvolgerli in modo naturale, mai competitivo valorizzando i pregi di ognuno. 

 

Impegno doppio per i genitori

Se i bambini camminavano sereni lungo il percorso di studio,  a me  (come a  tutti i genitori di gemelli)  è toccato un impegno più intenso di quanto mi  aspettassi. Perché avere i gemelli separati a scuola  vuol dire anche doppi compiti, doppio metodi di studio, doppi libri, doppie riunioni di classe, doppi colloqui:  nello stesso giorno e alla stessa ora.

Durante i cinque anni mi è capitato spesso  di cominciare la riunione seduta sui banchi di una classe e correre per terminare nell’altra,  perdendo o l’inizio o la fine. Contando sulla diligenza delle mamme che scrivevano la relazione di quello che dicevano le maestre.

 

Alle medie, due scuole diverse

Alle scuole medie la decisione è stata una sorpresa e la proposta è arrivata proprio dai gemelli. Sin dalla quarta elementare, mia figlia, aveva le idee chiarissime: vorrei frequentare tale scuola, con le mie amiche Giulia e Margherita. Un istituto che non era fra quelli a cui avevamo pensato, ma che ci  ha dato subito una sensazione di sicurezza.  In quella scuola non ci sono i miei amici e non ci voglio andare, ha risposto altrettanto deciso mio figlio.

All’inizio mi sembrava impossibile solo l’idea di poter iscrivere i gemelli in due scuole diverse, se pure a pochi metri di distanza. Poi, anche stavolta, ho chiesto, tanto, intervistato, ascoltato psicologa, pedagogista,  insegnanti. E soprattutto loro, i bambini. Così, quella che sino a qualche mese prima  mi sembrava una strada impossibile da percorrere si è rivelata possibile. Con molti aspetti positivi. Le riunioni per i genitori non sono mai nello stesso giorno e alla stessa ora, così pure gli incontri con i professori.

 

Gemelli separati anche alla scuola superiore

Intanto, il tempo è passato troppo in fretta, la terza media appena iniziata è un anno di decisioni importanti,  tra poco ci sarà da scegliere per tutt’e due la scuola superiore. 

Certo,  tocca a  loro  mettere a fuoco passioni, attitudini e curiosità. A me, a noi, il compito di ascoltarli, guidarli, cercare di capire anche fra quello che gli adolescenti non dicono, cosa potrebbe essere meglio per loro.

Rimani insieme a noi. Iscriviti alla newsletter!

La newsletter racconta storie di vita e il meglio delle mie esperienze di tutti i giorni. Ci sono consigli e novità. Sempre, spunti e idee da condividere. Di solito, la invio una volta al mese.

No Comments

Post a Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.