Federica e il regalo dei gemelli
I gemelli e un forte desiderio di maternità. La fecondazione assistita e due bambini che arrivano, attesi con una gioia incontenibile. Bimba e bimbo e l’inizio di una nuova vita che sembrava irraggiungibile, pronta a svelarsi giorno dopo giorno.
Gemelli e fecondazione assistita
I capelli lunghi e biondi, il lavoro in uno studio legale, Federica ha una timidezza gentile che si scioglie dopo le prime chiacchiere. Assieme alla determinazione di raccontare con naturalezza il percorso di fecondazione assistita che la ha portata a diventare mamma di due gemelli, Emma e Mattia, quattro anni di guance morbide e candore.
“Ho scelto di dire anche sui miei canali social come sono diventata mamma e che i gemelli sono nati con la fecondazione assistita, perché se ne parla poco e, a volte, con imbarazzo. E penso che molte altre donne e coppie possano riconoscersi nelle mie parole”.
L’attesa e la sensazione della maternità doppia
Dopo aver provato a lungo ad avere un figlio in modo naturale e l’esito di alcuni esami medici, Federica e il suo compagno Stefano hanno deciso di fare ricorso alla fecondazione assistita. “Durante il percorso, tante emozioni forti e contrastanti: l’ansia, il pensiero che per un desiderio così naturale si debba lottare, l’attesa, il tempo che non si può fermare. Al secondo tentativo, dopo un ciclo di cure durato due anni, sono rimasta incinta dei gemelli”.
L’impianto di due embrioni, il timore di perderne uno. “Quando con le prime analisi abbiamo avuto una prima conferma che i bambini potevano essere due sono stata felicissima. Da subito mi sono sentita una mamma di gemelli. Emozione condivisa con Stefano: era come se ci avessimo sempre pensato”
Il parto cesareo alla trentottesima settimana
La gravidanza gemellare di Federica è stata molto serena “solo la nausea solo per i primi tre mesi, ma dato che sentivo anche qualche dolore, ho chiesto una maternità a rischio dal lavoro. Per il resto, la mia vita quotidiana si è svolta come sempre. Ho seguito un corso di preparazione al parto e lì ho conosciuto mamme che frequento ancora”.
Federica ha partorito alla trentottesima settimana. “I medici hanno deciso per il parto cesareo perché la bimba era in posizione podalica. Emma pesava due chili, ottocento grammi e poco più, Mattia due chili e settecentosettantacinque”.
Per tre mesi tutti insieme giorno e notte
Dopo il parto siamo tornati a casa, ma in un momento molto particolare: in quegli stessi giorni, nel duemilaventi, è iniziato il periodo del lockdown per la pandemia a causa del Covid. Ci siamo ritrovati in casa tutti assieme, giorno e notte, noi e i gemelli, ed è stata una bella prova per la nostra famiglia appena nata”.
In quei mesi io e Stefano ci siamo alternati nella cura dei bambini, dal bagnetto al cambio dei pannolini. La convivenza intensa e piena di scoperte e di fatica ci ha reso ancora più affiatati. Eravamo a casa con mia suocera che ci ha dato un grande aiuto pratico, dalla preparazione di pranzi e cene alla spesa per tutti noi”.
Il nido, la prima esperienza di socialità
“Ho allattato i gemelli al seno per quattro mesi, poi il latte è diminuito e siamo passati a quello artificiale. Le notti dei primi mesi sono state tranquille. I bambini dormivano per molte ore di fila e li svegliavamo per farli mangiare. Da quando avevano sei mesi stanno insieme nella loro cameretta”.
Dopo dieci mesi Federica è ritornata al lavoro. “Ho iscritto i gemelli all’asilo nido e l’esperienza è stata positiva. È vero, al nido i bimbi sono molto piccoli, ma le educatrici riescono a coinvolgerli in attività che per una mamma che si ritrova sola in casa con due neonati sono certo più complicate. Emma e Mattia si sono ambientati subito nella nuova realtà e con gli altri bambini”.
La scuola materna in classi diverse
E poi, a tre anni e mezzo, l’iscrizione alla scuola materna. ” Emma e Mattia sono in due classi diverse: è stata una scelta della scuola. Forse noi avremmo voluto che stessero insieme, ma per ora questa soluzione funziona.
La loro reazione mi ha stupito: erano entusiasti della loro indipendenza e anche di poter avere ognuno i suoi primi piccoli amici. E con loro si ritrovano anche al parco. A casa, invece, i bimbi giocano tanto insieme e si fanno compagnia”.
Lei timida e riservata, lui estroverso e vivace
Emma ha boccoli biondi, occhi grandi e dolci. Mattia i capelli mori e lo sguardo vispo. “Hanno un temperamento molto diverso. Lei è molto riservata e chiusa. Mattia è estroverso e vivace. Non c’è un chi ha un carattere dominante fra i due. Si alternano nell’essere leader a seconda dei momenti. Sono molto affiatati anche se mi capita di vederli litigare, ma le scintille durano per poco tempo”.
Attività, uscite in famiglia, spazi per sé
“Ci siamo sempre occupati dei gemelli noi genitori, anche se i nonni sono presenti e nel fine settimana ci danno una mano. Di solito organizziamo uscite e attività con tutt’e due i bimbi e non ho ancora creato momenti di tempo esclusivo dedicati a ognuno, ma in futuro succederà”.
“Riesco a ritagliare qualche momento solo per me e questi spazi mi rigenerano. MI piace molto confrontarmi con le altre mamme che mi scrivono sui social dove ho deciso di raccontare la mia esperienza”.
La routine, una protezione
“Un consiglio per le mamme di gemelli? A me ha dato un grande aiuto la routine, ero molto rigida con gli orari dei pasti e della nanna: per noi è stata una scelta che ha funzionato.
Con Emma e Mattia mi regolo giorno per giorno. Dopo le prime settimane dove mi pareva di stare in una bolla, ora mi sento di vivere in un caos tranquillo. Avere e crescere due bambini assieme è una gioia ma pure una gran fatica e ci si può capire meglio se la si prova”.
Un sogno e la naturalezza nella quotidianità
“Ammetto però che con i gemelli mi è venuto tutto molto spontaneo, anche quando non sapevo bene che fare. Forse l’aver desiderato tanto la maternità mi aveva preparata alla stanchezza e agli imprevisti. Emma e Mattia sono la mia felicità, un regalo, e per i gemelli e la fecondazione assistita posso dire, di cuore, grazie”.
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Blogger, giornalista, mamma di due gemelli adolescenti. Vedodoppio parla di loro, un po’ di me, dello sguardo sulla vita vista con quattro occhi. Uno spazio dove nascono storie che vogliono diventare esperienze da condividere.
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