Lettera a Babbo Natale. L'attesa e la meraviglia della lettera

Caro Babbo Natale, l’attesa e la magia della lettera

La lettera a Babbo Natale. Quella dei sogni che sono desideri, della grafia grande e incerta, quella del vorrei tutto o forse niente tanto qualcosa per Natale arriverà. La lettera che abbiamo scritto da piccoli, quella che avremmo voluto scrivere o che ci hanno messo in mano i nostri bambini, pronta per essere letta, spedita e, soprattutto, esaudita.

 

Lettera a Babbo Natale

Non ricordo se ho mai scritto una lettera a Babbo Natale anche perché mia madre diceva che i nostri regali li portava Gesù Bambino quindi avrei dovuto indirizzarla a lui. Certo mi chiedevo come facesse un bambino come me a portare i doni, a chi più a chi meno, a tutti i bimbi del mondo. Ho in mente però la fine dell’incantesimo di quel piccolo angelo che entrava non so come in casa mia. Avevo sette anni.

La vicina di casa Maria Teresa, un anno più grande di me e maggiore di cinque fratelli mentre giocavamo nel cortile di via dei Colombi mi aveva detto sottovoce “ma sai chi porta davvero i regali a Natale? I tuoi genitori”. Avevo sentito la fitta della delusione cercando di far finta di nulla e non so se la ho mai perdonata per avermi messo davanti alla realtà in modo così diretto. Le sue parole mi hanno portato in un mondo più grande di me fatto di segreti svelati e verità più adulte.

 

La meraviglia dei desideri

Qualche giorno fa, mettendo a posto vecchie carte, ho ritrovato due lettere a Babbo Natale dei miei figli.  Lei diceva così:  “Caro Babbo Natale, vorrei una Barbie snodata, una bambola Monster High, un portagioielli segreto e, per favore, cinquanta pacchi di salamini a stecca per mio fratello”.

Quando ha visto la sua lettera ha riso e spalancato gli occhi: “ma come è possibile? A me non piacciono le bambole e non uso nemmeno i gioielli. Ma è proprio la mia? Be’ sì questa era la mia scrittura”

 

L’attesa di una cosa bella

Mio figlio, che ci ha creduto più a lungo di sua sorella, scriveva “Caro Babbo Natale, se mi comporto bene vorrei un’arena B Daman e tutti i draghi B Daman e anche il serpente B Daman, il Nerf quattro in uno anche il robot tirex. Grazie e al prossimo Natale”.

Cosa sono queste cose? Ha borbottato l’adolescente spilungone, capelli che cambiano colore una volta al mese e mai contento. Cercava di far finta di niente, ma era molto incuriosito e forse anche un po’ intenerito. Di sicuro, anche se non ricorda nulla, gli è rimasta la sensazione dell’attesa di una cosa bella.

 

Un piccolo concentrato di sogni

Mi domando: dove sono finiti quei bambini? Eppure non posso dimenticare la concentrazione, l’impegno per scrivere, la finta spedizione, i miei tentativi di nascondere le lettere da qualche parte e l’aspettativa, fino al momento di scartare i regali, di vedere se Babbo Natale aveva letto quelle lettere piene di colori e scritte imperfette, ascoltato quei desideri acerbi ma chiari, forse esagerati per le quantità, ma autentici e limpidi come i loro occhi.

 

Racconta il nostro io bambino

Perché la lettera a Babbo Natale  di un bambino custodisce un fermo immagine, è la pagina stropicciata di un diario, regala un ritratto dei nostri piccoli che nel frattempo abbiamo immortalato in centinaia di foto sul cellulare. Racconta un pezzetto dei nostro io bambino che poi non ha quasi nulla a che vedere con l’io che diventa adulto. Parla di occhi accesi, di piccole speranze, di bocche spalancate per lo stupore, “Allora la ha proprio letta”.

 

Tiene accesa l’immaginazione

Perciò penso che sia bello che tutti i piccoli scrivano la lettera a Babbo Natale. Non è solo un elenco di richieste, ma un momento per lasciare libera la fantasia e la capacità di immaginare qualcosa di straordinario oltre la realtà. C’è sempre lo spazio per farli aprire alla solidarietà e per chiedere che fra i doni ci siano serenità e salute, regali e carezze anche per i bambini meno fortunati.

 

Rinnova la magia del Natale

In questi giorni Maria Van Kerkhove, capo epidemiologo dell’Oms ha rassicurato tutti i piccoli. “Babbo Natale sta molto bene è immune al coronavirus e potrà viaggiare per consegnare i regali a tutti i bambini del mondo“.

Se decidete di spedire la lettera in Lapponia fatene una copia, tenetela in un cassetto. Perché un giorno, rileggendola, farà rivivere la magia del Natale che, ogni anno, anche il più straordinario e imprevedibile, si rinnova.

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1 Comment
  • ANNA MARIA FERRETTI

    12 Febbraio 2021 at 18:02 Rispondi

    Bellissima

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