Gli adolescenti e l’intelligenza artificiale
Adolescenti e intelligenza artificiale. La curiosità e l’interesse. Le potenzialità e i rischi. Quello che i ragazzi sanno bene, quello che non conoscono e ciò che i genitori dovrebbero tenere presente per tutelarli. E sensibilizzarli sull’uso corretto delle tecnologie digitali.
Adolescenti e intelligenza artificiale
Sei ragazzi su dieci hanno un’opinione molto positiva dell’Intelligenza artificiale e molti di loro sentono di poter consigliare a parenti e amici di utilizzarla. Questi e molti altri sono i dati di una ricerca condotta da BVA-Doxa e Telefono Azzurro che ha coinvolto 806 ragazzi tra i 12 e i 18 anni.
Dall’indagine emerge che il novantaquattro per cento dei giovani ha sentito parlare di Intelligenza Artificiale e ne conosce la definizione, mentre solo il nove per cento pensa di averne una conoscenza molto buona. Un fatto è certo: i ragazzi la utilizzano tutti i giorni: dalla scuola agli acquisti online, dallo studio delle lingue straniere alla produzione di musica, dai giochi ai viaggi. Per il tredici per cento dei ragazzi l’intelligenza artificiale può anche essere utile per distrarsi dai problemi della vita quotidiana e per affrontare difficoltà emotive e psicologiche.
Una conoscenza non approfondita
Il cinquantasei per cento dei ragazzi interpellati nella ricerca dice di sapere che le app ChatGPT, Alexa, Siri e Google Home sono basate sull’Intelligenza Artificiale, mentre il quaranta per cento non ne è consapevole.
E proprio la poca conoscenza dei meccanismi dell’Intelligenza artificiale così tanto usata nella vita di ogni giorno può portare i ragazzi a sottovalutarne i pericoli e le conseguenze di certe scelte come quelle che riguardano la riservatezza e la sfera personale.
L’importanza della privacy
Nel rapporto tra adolescenti e intelligenza artificiale, come conferma la ricerca BVA Doxa e Telefono Azzurro, le principali preoccupazioni riguardano proprio la privacy. Da un lato, le innovazioni digitali offrono grandi opportunità, dall’altro rendono sempre più necessario tutelare la sfera privata di ognuno di noi.
Bambini e ragazzi, con smartphone e tablet fra le mani, potrebbero essere inconsapevoli delle informazioni e delle immagini che condividono online, o dell’uso improprio e ritrovarsi in situazioni complicate da gestire. Che, spesso, per vergogna, non vengono poi condivise con i genitori e con gli amici e li portano a isolarsi dagli altri.
Il timore del furto di identità
Secondo la ricerca condotta da BVA Doxa e Telefono Azzurro, il trentuno per cento dei ragazzi intervistati vede tra i maggiori rischi dell’intelligenza artificiale un possibile furto d’identità, il ventotto per cento si preoccupa per la privacy e per la poca sicurezza dei dati personali. Da qui l’importanza di una gestione responsabile di tutte le informazioni.
Il ventuno per cento dei ragazzi interpellati è convinto che le immagini create con l’intelligenza artificiale possano danneggiare la loro reputazione e quella di altri; il venti per cento degli adolescenti ha timore di entrare in contatto con contenuti non adatti all’età.
I materiali pornografici
Il dieci per cento dei giovani che hanno preso parte all’indagine si mostra preoccupato per le immagini pedo pornografiche che si possono creare con l’intelligenza artificiale. Spesso sono difficili da distinguere dal reale, anche per gli analisti più esperti.
Un supporto arriva dal servizio gratuito Take it down , offerto dal National center for missing an exploited children. Consente di eliminare foto e video online di nudo, o di contenuti sessuali espliciti, scattati prima dei diciotto anni, in tutte le piattaforme online pubbliche o non criptate che hanno accettato di partecipare.
Sensibilizzare gli adulti
Telefono Azzurro insiste: è urgente tutelare i più piccoli con norme sull’uso dell’intelligenza artificiale. Scrive il rapporto: “insegnare ai minori come funziona l’intelligenza artificiale li aiuta non solo a comprendere il mondo che li circonda, ma anche a utilizzare la tecnologia in modo consapevole anziché subirla”.
È indispensabile anche rendere gli adulti più sensibili sul tema della tutela digitale dei figli e dei minori. Anche questo è un capitolo da scrivere. Intanto, meglio rinunciare a un po’ di vanità e tenere qualche foto in più nella galleria del telefono.
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Blogger, giornalista, mamma di due gemelli adolescenti. Vedodoppio parla di loro, un po’ di me, dello sguardo sulla vita vista con quattro occhi. Uno spazio dove nascono storie che vogliono diventare esperienze da condividere.
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