Adolescenza, emozioni e sentimenti. Un libro bussola aiuta i ragazzi a capire.

Adolescenti, un libro bussola per capire le emozioni

Adolescenza, emozioni e sentimenti. Un passaggio, quello dell’età di mezzo, ad alta intensità emotiva. Un territorio, quello che porta alla vita adulta, nuovo e stupefacente. Un momento, quello che si lascia l’infanzia alle spalle, denso e fragile dove ogni ragazza e ogni ragazzo si allena per essere abile ad affrontare il mondo.

 

Adolescenza, emozioni e sentimenti

Ogni adolescente, poi, ha un modo tutto suo di declinare le emozioni, di viverle, di manifestarle. E i cambiamenti, le vertigini di felicità e gli scivoloni di malinconia, gli slanci di vita e passione hanno la cifra, i brufoli, i ciuffi e le unghie colorate di ciascuno. Le ore a disegnare con le cuffie alle orecchie di mia figlia, le chat senza fine di mio figlio con i nuovi amici del liceo.

Nessuna adolescenza è in fondo come ce la aspettiamo noi adulti perché unica e irripetibile per ogni ragazzo. E in questo film in presa diretta senza sceneggiatura gli adolescenti hanno bisogno di capire (anche se non lo dicono) i territori emotivi che attraversano,  “quelli in cui la vita la senti e dopo devi  decidere quali significati dare alle emozioni vissute e comprendere i messaggi che il corpo, il cuore e la mente comunicano attraverso di loro”.

 

Un libro bussola per orientarsi

Li racconta bene il libro  La bussola delle emozioni, Mondadori,   di Alberto  Pellai, medico e psicoterapeuta dell’età evolutiva e Barbara Tamborini, psicopedagogista, ma anche moglie di Pellai e madre dei loro quattro figli.

Le pagine, utili e scritte in modo chiaro,  sono rivolte agli adolescenti proprio per orientarli nell’ottovolante delle emozioni e dei sentimenti che provano.  Il libro li conduce verso la  conoscenza delle sei emozioni primarie, dalla rabbia alla felicità, “quelle che non si possono non sentire perché scritte nel nostro Dna emotivo”.

Per ognuna c’è un test, un racconto di vita con cui confrontarsi, una spiegazione su come funziona il nostro cervello e tanto consigli pratici per gestire al meglio gli alti e bassi degli umori. Qui, una mini bussola delle sei emozioni.

 

La tristezza. A volte è necessaria

È l’emozione che si vorrebbe incontrare di meno. La tristezza non piace nemmeno a noi genitori che vorremmo vedere i nostri figli sempre allegri. “Invece è importante per i ragazzi imparare a conoscere e maneggiare il dolore”, raccomanda Alberto Pellai. “Che sia per un brutto voto, a scuola, un’amicizia che non va come vorrebbero, una delusione d’amore”. Ai genitori il compito di consolarli, ascoltarli senza essere troppo invadenti.  E ben vengano le lacrime, quando scendono, perché stimolano la produzione di un ormone che ha un effetto rilassante sul corpo.

 

La paura. Ci mette in guardia dal pericolo

La paura è un batticuore forte, uno dei sentimenti più comuni fra gli adolescenti, che spesso non si riesce a tenere sotto controllo. Può accendersi per qualcosa che viviamo in un certo momento o per ciò che potrebbe succedere. C’è anche la paura di non essere perfetti.  “È importante capire che nella vita è inevitabile sbagliare e imparare a a tollerare la frustrazione dell’errore e del fallimento. Per affrontare la paura? “Il modo più semplice è raccontarla. Confrontarsi con qualcuno aiuta a digerire le emozioni che ci hanno messo in allerta”.

 

La rabbia. Una reazione potente

È l’emozione più difficile da gestire e anche la più dirompente. Serve a comunicare qualcosa di urgente dentro di noi e aiuta ad adattare la realtà, modificando ciò che ci fa star male. A volte “ci fa perdere il controllo e spinge a fare gesti anche rischiosi. Ma se impariamo a usarla bene è uno strumento di cambiamento.  La gestione della rabbia va allenata, senza mettere il tappo alle proprie emozioni e rimanendo spontanei”.  L’autocontrollo si impara nei piccoli gesti di tutti i giorni. E se scappa una parola di troppo è importante imparare a chiedere scusa.

 

Il disgusto. Arriva attraverso i sensi

È l’emozione più complessa. Viene attivato dalla percezione di uno stimolo molto fastidioso che arriva dentro di noi attraverso i sensi. Può riguardare un cibo, la percezione del corpo e della sessualità ma anche la vita sociale e la convivenza con le altre persone. “È importante capire se l’emozione del disgusto segnala un pericolo reale o è frutto di condizionamenti che non vanno assecondati”. Ai genitori l’invito a parlare di sesso con la massima serenità e far capire che si tratta di una emozione piacevole  che fa parte della nostra vita”.

 

La sorpresa. Uno stimolo per crescere

È un’emozione che si accende di fronte a qualcosa di imprevisto. Arriva all’improvviso e sparisce in fretta non appena passa l’effetto sorpresa. Fa da traino alla crescita e sollecita la ricerca del nuovo. “È il desiderio che ci porta alla sorpresa, che ci tiene orientati verso i nostri obiettivi e ci spinge a superare i vincoli e gli ostacoli. I ragazzi non si pentiranno di aver fatto entrare la meraviglia  nella loro vita e devono coltivare la capacità di mettersi in gioco in situazioni nuove. Cercando di vivere esperienze e amicizie in diretta e in prima persona e non solo attraverso il filtro del web.

 

La gioia. Il ricordo dura per sempre

È uno stato emotivo molto potente che parte da dentro. Arriva nella vita e svanisce in fretta, è fragile e delicata, ma la memoria della gioia è un’impronta che dura per sempre e a cui tornare col pensiero quando vogliamo sentire quella bellezza. La gioia è legata spesso al sentirsi capaci di fare qualcosa e incide in modo positivo su tutto: dallo studio alla creatività. “Certo non si può essere sempre felici. Ma si può lavorare su sé stessi e aumentare le capacità di star bene. Apprezzando le piccole soddisfazioni, abbandonando il rancore e scegliendo di coltivare una passione”.  L’importante è cominciare.

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