Due gemelli e nessun caso in famiglia
Avere due gemelli senza nessun caso in famiglia. Succede? Sì, succede. Come è capitato a Nema, mamma di due maschietti, gemelli eterozigoti di tre anni e mezzo, e di una bimba di sette.
Lo ho scritto più volte: penso che avere due bambini nello stesso momento richieda qualche superpotere. Oltre alla magia e alle emozioni intense ci sono fatica, impegno, e acrobazie da funamboli per riuscire moltiplicare sempre per due cure e attenzioni, coccole e poppate. E dietro visini e corpi a volte identici le storie dei gemelli sono tutte molto diverse fra loro.
Avere due gemelli senza nessun caso in famiglia
E mi piace conoscerle da vicino queste storie doppie: per condividere, incontrarci, confrontarci e ritrovare, magari, fra parole, occhiate, sorrisi, sospiri anche qualche pezzettino di noi. Così, per le interviste di Vedodoppio, ho incontrato Nema, un concentrato di simpatia e, soprattutto, di schiettezza. Lei parla della sua famiglia con umorismo nel blog La nemina, io le ho chiesto di raccontare, sempre con lo stesso tocco di ironia e leggerezza, qualche frammento della sua quotidianità.
Scoprendo, prima di tutto, che si possono avere due gemelli senza nessun caso in famiglia. “Nella nostra storia non c’erano gravidanze gemellari: è stata una sorpresa per tutti! Il pancione doppio ci ha fatto scoprire che possono arrivare due gemelli anche senza ereditare questa possibilità dalla genetica. Però nella mia testa era tutto perfetto perché desideravo avere tre figli. Certo, non immaginavo cosa volesse dire averne due alla volta…”
Maschietti eterozigoti quasi identici
E ritorniamo alla gravidanza. “È stata serena, i bambini erano in due placente e in due sacche: una gravidanza bicoriale e biamniotica“, dice Nema. “Certo, paragonata alla prima è stata pesante: tanta stanchezza, ma i bambini sono cresciuti bene e nati alla trentasettesima settimana.
I gemelli sono eterozigoti, ma si assomigliano così tanto che spesso ci ha aiutato a riconoscerli un neo che uno dei due ha sulla fronte. Quando mi chiedono Come fai a distinguerli? posso confessare con serenità che qualche volta la notte li ho confusi. La domanda che invece loro si sentono porre più spesso è Ma tu chi sei? e non mi stupirei se avessero delle crisi di identità”.
La sorellina più grande e l’abbraccio alla pancia
Quando c’è un già un bimbo in famiglia occorre prepararlo all’arrivo di due fratellini . “La nostra preparazione alla nascita dei gemelli è stata di tipo pratico“, prosegue Nema. La ricerca del passeggino giusto, lettini, sdraiette ci ha occupato molto tempo. Abbiamo cercato di coinvolgere il più possibile la nostra bimba più grande: lei abbracciava la pancia e diceva dentro ci sono due fratellini “.
Compiti divisi con il marito
Una volta arrivati in casa i due neonati inizia una piccola rivoluzione in famiglia. “Condivido con mio marito tutte le mansioni di casa e la cura dei bambini. Per me è la normalità anche se so che c’è chi mi ritiene fortunata perché mio marito mi aiuta. A mio avviso fa solo la sua parte di lavoro”, prosegue Nema.
“Dopo la nascita dei bimbi sono rimasta in maternità sino a quando avevano un anno e mezzo. Ho potuto contare sull’aiuto di mia madre e, una volta tornata in ufficio, c’è stata anche una baby sitter. Non desidero fare tutto senza aiuti: sono cresciuta in una famiglia vecchio stile e con i nonni molto vicini. Perciò penso che i bambini possano avere un grande beneficio dalla presenza della nonna”.
Un rapporto simbiotico
I gemelli vanno d’accordo? Come sanno fare i bambini. “Litigi perenni – puoi comprare due oggetti identici ma loro riescono a litigare lo stesso – però sono simbiotici. Se si fa un torto all’uno, l’altro interviene per difenderlo, si cercano continuamente e, a volte, credo che non abbiano chiaro dove finisce il corpo dell’uno e inizia quello dell’altro perché sono sempre attaccati.
Con la sorella più grande le dinamiche si complicano: lei soffre un po’ di gelosia (giustificata perché i fratelli sono una presenza invadente e deve difendere i suoi spazi). Loro la adorano e ci sono dei momenti in cui giocano tutti insieme. Il più delle volte c’è una rissa finale, ma cerchiamo di apprezzare le buone intenzioni iniziali”.
Come un Forrest Gump del focolare
E poi c’è uno dei tasti più delicati: come conciliare la vita familiare e quella professionale. “Potrei rispondere che la parola chiave è organizzazione”, aggiunge Nema. “In realtà per me lavoro e famiglia si conciliano con la rassegnazione di chi sa che dovrà correre sempre: dal mattino quando apre gli occhi a quando finalmente riuscirà ad andare a letto la sera. Sperando, in queste corse, di non dimenticare niente come un figlio a scuola…
Corro per prepararli al mattino, corro per andare al lavoro, corro per riprenderli a scuola, li rincorro in casa per mangiare, mettere il pigiama, fare i compiti. Insomma, una mamma di gemelli è una Forrest Gump del focolare”.
Uno spazio per raccontare la maternità in modo sincero
Nema ha uno spazio tutto suo per declinare vita di tutti i giorni e creatività “Il mio blog è nato nelle notti insonni dei gemelli. Averli senza nessun caso in famiglia è stato una bel cambiamento di vita. Con la mia prima bimba non conoscevo il mondo delle mamme blogger e dei gruppi per mamme, con i gemelli invece ho cominciato a seguirne qualcuno. E, più leggevo che la maternità veniva raccontata come un’esperienza magica e bellissima, più sentivo di voler dire la mia”, conclude Nema.
Perché la maternità è meravigliosa, ma bisogna anche dire quanto sia faticosa, piena di momenti di forte sconforto, di paure, di nervoso. Tutte, chi più chi meno, ci siamo passate e superare il tabù che ci vuole tutte mamme felici è un modo per aiutarsi a vicenda, per essere solidali”.
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La newsletter racconta storie di vita e il meglio delle mie esperienze di tutti i giorni. Ci sono consigli e novità. Sempre, spunti e idee da condividere. Di solito, la invio una volta al mese.
Blogger, giornalista, mamma di due gemelli adolescenti. Vedodoppio parla di loro, un po’ di me, dello sguardo sulla vita vista con quattro occhi. Uno spazio dove nascono storie che vogliono diventare esperienze da condividere.
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