Le fasi dell'adolescenza. I tre momenti dell'età di passaggio.

Le fasi dell’adolescenza

Le fasi dell’adolescenza. Di un periodo della vita delicato in cui bambini si trasformano in adulti. Inizia con la pubertà e con le prime trasformazioni del corpo sino a quando si raggiunge una maturità fisica, emotiva e sociale.

 

Tre momenti di passaggio

Gli psicologi dello sviluppo dividono l’adolescenza in tre fasi. La preadolescenza che, di solito, va dai dieci ai tredici anni. L’adolescenza intermedia o piena adolescenza che va dai quattordici ai diciassette anni e la tarda adolescenza tra i diciotto e i ventidue anni. Sono linee di confine morbide e personali che variano perché ogni ragazza e ogni ragazzo attraversa le fasi della vita tra l’infanzia e l’età adulta con i suoi tempi. Ma, con i dovuti distinguo, sono importanti per comprendere questa età di mezzo in cui si sboccia, si cresce, si sperimenta.

 

Pre adolescenza

In questo periodo della vita, per le bambine e i bambini cominciano a vivere i primi cambiamenti fisici, emotivi, cognitivi e sociali. Durante la preadolescenza la crescita è accelerata – il corpo si prepara per l’adolescenza – iniziano i primi segni di pubertà e si manifesta un senso molto più forte e marcato di sé e della propria identità. Bambine e bambini desiderano maggiore autonomia dai genitori, le amicizie hanno sempre maggiore importanza e influenza nella vita quotidiana di un preadolescente e si sviluppano nuovi interessi e passioni, anche questi spesso legati alle amicizie.

Scrive la psicoterapeuta Sofia Bignamini nel libro I mutanti, “i preadolescenti sono le ragazze e i ragazzi delle scuole medie che cambiano aspetto, umore, espressioni e vivono emozioni di tutt’altra forza e qualità rispetto a prima. Hanno un corpo cresciuto e una mente ancora bambina. Si possono rappresentare i preadolescenti come ragazzi impegnati a digerire le metamorfosi in atto”. Nella preadolescenza si comincia a sentire il bisogno di confini a partire dall’intimità fisica: i ragazzi chiudono la porta della camera o del bagno segnando una linea di demarcazione tra sé e i genitori che parte proprio dallo spazio di casa. Il bisogno di confini si estende anche all’identità e all’esigenza che non siano più i genitori e il loro sguardo a guidare interessi, scelte e passioni. Il distacco dai genitori porta a una ridistribuzione delle energie, dei desideri, delle priorità e genera squilibri, disorientamento e incertezze. Anche la mente sembra chiudere le porte e diventare inaccessibile alla mamma e al papà”.
Per i genitori il primo passo da fare è sospendere il giudizio e non immaginare che i preadolescenti siano la rappresentazione dei giovani adulti che diventeranno, mettere da parte il bisogno di controllo e di protezione per lasciare spazio a curiosità e interesse, senza giudizi.

 

Piena adolescenza

È il periodo che comincia con lo sviluppo sessuale e biologico e può andare dai tredici ai diciotto anni anche se varia per ogni persona. In questa fase, per ragazze e ragazzi si consolida la tendenza a stare con i propri pari e, allo stesso tempo, il distacco e l’esigenza di differenziarsi dai genitori.

Il rapporto con il corpo continua a essere conflittuale e capita che ragazze e ragazzi facciano fatica a sentirsi a proprio agio dentro a nuove forme e alla maturità sessuale. Per questa ragione, molto spesso gli adolescenti si preoccupano di non essere attraenti dal punto di vista sessuale e mostrano sentimenti di tenerezza e anche di paura verso i pari da cui sono attratti
In questa fase dell’adolescenza,  ragazze e ragazzi vivono sentimenti di amore e passione, sviluppano ideali e selezionano modelli a cui ispirarsi per arrivare così a una maggiore presa di coscienza di sé stessi. I cambiamenti riguardano anche il cervello, la corteccia frontale e prefrontale che sono coinvolte nel controllo degli impulsi, nella regolazione delle emozioni, nella capacità di scegliere e prevedere le conseguenze dei comportamenti.
Durante l’adolescenza, si modifica il modo di osservare e riflettere. Si definiscono le capacità introspettive e di giudizio: il modo di pensare si arricchisce di riflessioni sul sé e sulla vita. Inizia una nuova dimensione di progetti: si fa strada il bisogno di autorealizzarsi, di prendere decisioni e di poterle cambiare. Sul piano psicologico si modifica il rapporto con i coetanei: la trasformazione del corpo e gli interessi sessuali spingono a stabilire nuove relazioni fuori dalla famiglia. La ribellione alle regole dei genitori si accompagna alla voglia di affermarsi, a volte anche correndo dei rischi.

Tarda adolescenza

In questa fase dell’adolescenza, di solito dai diciotto ai ventuno, ventidue anni, c’è una maggiore stabilità emotiva rispetto alle precedenti. Ragazze e ragazzi rafforzano la propria identità, esprimono in modo efficace le proprie idee con le parole, hanno un senso dell’umorismo più sviluppato, interessi più duraturi, riescono a prendere decisioni in completa autonomia, le propensioni lavorative diventano più definite, cresce l’attenzione per il futuro, cominciano a pensare quale sarà il proprio ruolo nella società. Aumentano le capacità intuitive, l’autostima è più legata al giudizio personale e meno a quello degli altri e si tende a dare maggiore importanza alle relazioni individuali. Molti ragazzi vivono crisi e turbamenti per le nuove responsabilità che sono chiamati ad assumersi: non sempre si sentono pronti per affrontarle anche per i condizionamenti e le aspettative che sia la famiglia che il mondo intorno coltivano verso di loro.

Ma quanto dura l’adolescenza? Se si può individuare un’età per l’inizio di questa fase della vita ci sono ancora molte incertezze sul suo termine. Dal punto di vista fisico, l’adolescenza potrebbe terminare intorno ai diciotto anni, ma non si è concordi sull’età in cui si conclude questa età di transizione. Secondo Lorenzo Braina, educatore, formatore, educatore pedagogico “l’adolescenza termina quando si raggiunge l’autonomia emotiva, relazionale e sociale dalle proprie figure di attaccamento. I genitori hanno il ruolo determinante di creare le condizioni per liberare i propri figli nel mondo”. Quando, dipende dalla storia di ognuno.

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