Bulli e bullismo

Bulli e bulle

Sai cosa sono i bulli e il bullismo? Il bambino, magretto e assorto, mi guarda con gli occhi grandi e profondi, lo sguardo aperto, a volte misterioso.  Volteggia la spada laser, una passione che ora si è di nuovo ravvivata. È sorpreso e cerca di svicolare alla domanda.

 

Bulli e bulle

“Ehm i bulli, le bulle e il bullismo so cosa sono. Ci sono ragazzi che si comportano  molto male con altri bambini e ragazzi o con le parole o picchiandoli. Fanno i prepotenti perché in gruppo si sentono più sicuri”. E tu cosa fai se ne incontri uno? “Me la svigno e, se riesco, vado a dirlo a un adulto”.

 

Conoscerli per combatterli

C’è la giornata nazionale contro il bullismo, il 7 febbraio, e se ne parla tanto. A ragione. Così ho deciso di chiedere, spiegare, capire cosa sentono e pensano di un problema che c’è nelle scuole e non solo.

Chiedo a mia figlia mentre prepara i biscotti  impastando la farina d’orzo e lo zucchero se sa cosa vuol dire bullismo e chi sono i bulli e le bulle. “Sono ragazzi e ragazze che, per far vedere che sono più forti e migliori,  picchiano gli altri e danno ordini. E li mettono in ridicolo.” E tu, che faresti? “Lo dico alla mamma, al papà o anche ai miei prof”.

 

Parlarne con gli adulti

Anche l’amica  di mia figlia, sottile e vivacissima, che maneggia farina e cacao con lei, dice la sua. “I bulli e le bulle sono persone che non si sentono bene, che se la prendono con gli altri per far vedere quello che non sono. Anche io se riesco lo dico a un adulto.”

 

Fiducia e ascolto

I bambini conoscono il problema, lo temono e forse hanno già incrociato qualche bullo o bulla in miniatura. Ma nelle risposte spontanee di questi anni acerbi  c’è una fiducia senza condizioni negli adulti. Il primo rifugio per sfuggire a qualcosa che fa male perché un grande può proteggere, ascoltare, intervenire, mediare e rimediare. E provare ad allontanare il bullo, la bulla, l’imbarazzo, la sofferenza, il dolore, il singhiozzo che risuona dentro e non viene fuori.

 

Insegnare il rispetto

Che potere grande e meraviglioso abbiamo verso i piccoli. Durante l’infanzia e l’ adolescenza possiamo provare a dare forma alle giovani personalità, insegnare il rispetto e a farsi rispettare, educarli a non essere indifferenti e ad avere stima di sé.  Possiamo ascoltarli anche quando non parlano, cogliere segnali, sguardi e disagi negli episodi microscopici e quotidiani.

 

Invitarli a raccontare di sé

Che possiamo invogliarli a parlare e a raccontare di sé con l’incontro, il confronto, il dialogo. E fargli scoprire nelle debolezze altrui una luce  e non un bersaglio da centrare.  Perché loro, con buon senso e istinto che è pure saggezza,  si fidano dei grandi. Be’ allora ci tocca tenere gli occhi aperti e meritarcela,  questa fiducia.

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