Gemelli nati prematuri 32 settimane. La storia di Giulia e Giacomo.

Donatella, i gemelli e la casa nel bosco

Gemelli nati prematuri a trentadue settimane. I giorni sospesi e l’attesa. La vita che sboccia potente con due piccoli, bimbo e bimba, e segue dritta la strada per crescere e dare la carica a tutta la famiglia che, assieme a loro, si sente compiuta e solida.

 

Nati prematuri a trentadue settimane

Quarantotto anni, capelli mori e lisci, temperamento determinato e tenace. Un lavoro prima nella settore dell’abbigliamento ora in uno studio medico specialistico e  una casa nel bosco come racconta nel suo profilo Instagram, mammaeffettostereo. 

Donatella è mamma di Giulia e Giacomo, gemelli, cinque anni appena compiuti, nati prematuri a trentadue settimane. “Prima che arrivassero, io e mio marito Gianmario abbiamo desiderato a lungo diventare genitori. Per me pensare di avere due gemelli era così perfetto che mi sembrava troppo”. 

 

La gravidanza faticosa

“Quando abbiamo saputo che ero in attesa di due bambini siamo stati felicissimi. Ho cominciato a immaginarli e dare loro un volto. Per i primi mesi ho tenuto nascosta la notizia, tranne ai familiari più stretti.

La gravidanza è stata faticosa e non sono mancate le complicazioni. Un mese prima del parto sono stata ricoverata in ospedale. Poi, dato che i bambini avevano smesso di crescerei, i medici hanno deciso di farli nascere prematuri a trentadue settimane con un parto cesareo“. 

 

I due mesi in terapia intensiva neonatale

“Giulia pesava un chilo e quattrocento grammi e Giacomo un chilo e duecento. Erano così piccoli che quasi non si riconoscevano le sembianze dei bambini. Sono rimasti in terapia intensiva neonatale per cinquanta giorni. Davanti alle incubatrici cercavo di riempirmi la  testa di sogni e cose belle per allontanare i timori e le sofferenze di quei momenti interminabili. 

Andavamo tutti i giorni a trovarli. a cogliere tutti i segnali, a osservare ogni minuscolo progresso di crescita. O quando venivano alimentati con tre o quattro millilitri di latte”. 

 

A casa la collaborazione di tutta la famiglia

“Una volta tornati a casa abbiamo avuto l’aiuto di tutta la famiglia. Mio marito Gianmario è sempre molto presente e ci siamo alternati nella cura dei bimbi e sostenuti in tutti i compiti. I piccoli dormivano e le notti insonni sono state poche”.   

“Ho sentito appieno l’istinto di maternità e capito bene sentimenti e desideri che hanno preceduto la gravidanza. Sino ai tre anni mi è sembrato di volare e quando mi dicevano quanto è difficile seguire due gemelli appena nati? non sapevo cosa rispondere”. 

 

Il nido e la scuola materna

“Abbiamo deciso di mandare Giulia e Giacomo all’asilo nido”, continua Donatella. “È stata un’ esperienza positiva per loro e per noi genitori.  Alla scuola materna ci hanno consigliato di metterli in classi separate, ma è stato difficile tenerli lontano l’uno dall’altra. Dopo tanti pianti abbiamo deciso di provare un secondo periodo di inserimento. Adesso tutto procede bene, ma alle elementari vorrei stessero insieme”. 

 

I caratteri diversi e la vita in mezzo alla natura

“Giulia e Giacomo sono vivaci e molto attivi per tutto il giorno sino alla sera quando riesco a metterli a letto. Per nostra fortuna viviamo nel bosco e possono muoversi liberi in mezzo alla natura. Ora giocano tanto insieme, mentre sino ai due anni si guardavano e consideravano poco.  

“I caratteri? Giulia controlla il fratello, spesso lo sgrida e gli suggerisce come deve comportarsi. Giacomo è sereno, forte e sicuro di sé: la ascolta, ma alla fine sceglie in autonomia e fa quello che vuole”.

 

I momenti esclusivi da creare

“Le nostre giornate sono piene. Da quando i piccoli hanno compiuto tre anni ho cominciato anche a sentire la stanchezza e lo sfinimento che provano le mamme con bambini piccoli, o gemelli come i miei. Mi piacerebbe dedicare loro momenti esclusivi con coccole e attenzioni, valorizzare l’unicità di ciascuno,  ma sino ad ora sono riuscita solo poche volte. È un pensiero che mi accompagna e mi riprometto di creare le occasioni per passare qualche ora sola con uno dei due”.  

 

Seguire l’istinto e condividere le emozioni

Donatella descrive l’esperienza della maternità gemellare straordinaria, travolgente, divertente, difficile e di gran complicità con il papà.È preferibile seguire il proprio istinto e non farsi condizionare, anche se è inevitabile commettere errori. 

Alle mamme che, come me, partoriscono gemelli prematuri a trentadue settimane dico di condividere tutte le emozioni, paure e preoccupazioni con il compagno che ci sta vicino. Se ci si sostiene a vicenda si supera con meglio un periodo in cui la vita dei piccoli è appesa a un filo. E che meraviglia quando possono tornare a casa. Io per dieci giorni sono rimasta a guardarli, incredula e incantata”. 

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