Giovani alcol e fumo. Meno di vent'anni fa.

Adolescenti, meno alcol e fumo di vent’anni fa

Giovani meno alcol e fumo di vent’anni fa. Dalla fine degli anni Novanta i i ragazzi fra i dodici e i sedici anni hanno tenuto un comportamento più austero, meno festoso, con meno sbornie e sigarette.

 

Giovani alcol e fumo: meno del passato

Lo rivela uno studio internazionale pubblicato sulla rivista scientifica Social Science & Medicine che ha  raccolto ricerche e sondaggi sui comportamenti degli adolescenti nei paesi ad alto reddito tra il 1999 e il 2019.  Dai dati è emerso che in tutti i paesi analizzati sono diminuiti in modo costante i  comportamenti a rischio in modo più o meno omogeneo. 

Rispetto alla fine degli anni Novanta, i ragazzi e le ragazze tra i dodici e i sedici anni fumano di meno, consumano meno alcol, assumono meno cannabis, hanno i loro primi rapporti sessuali più tardi e commettono meno reati.

 

La débâcle del tabacco

Una delle tendenze internazionali più evidenti riguarda il fumo delle sigarette. Dalla fine degli anni Novanta al 2019  tra gli adolescenti è  diminuito di oltre l’80 per cento in tutto il mondo. Trent’anni fa i quindicenni fumatori rappresentavano il 26 per cento del totale, oggi sono circa il 10.  E la differenza è ancora più marcata nei paesi nordici.

 

Anche le sbronze sono in calo

In quasi tutti i paesi presi in esame dalla ricerca, tra gli adolescenti c’è stato un calo nell’assunzione di alcol:  sia per la diffusione che per la frequenza dell’abitudine a bere alcolici.  L’abbassamento più marcato è nell’assunzione durante la settimana  rispetto a quella mensile. Questo dato indica che gli adolescenti che bevono lo fanno con meno assiduità  rispetto al passato. Anche il consumo episodico eccessivo di alcol ha avuto una flessione. 

 

Consumi di cannabis stabili

Per quanto riguarda la cannabis, la sostanza più utilizzata dagli adolescenti, la flessione più evidente è avvenuta tra l’inizio degli anni Duemila e il 2008 nei paesi fuori dall’Europa. Qui, invece, i dati dicono che il consumo è calato in alcuni paesi, aumentato o oscillato in altri, inclusa l’Italia: la media dei trenta paesi europei è rimasta più o meno stabile negli ultimi due decenni. In nessun caso i livelli di consumo sono ritornati a quelli degli anni Novanta. 

 

Il calo dei reati giovanili

I dati pubblici consultati dai ricercatori  indicano anche una progressiva decrescita dei reati giovanili  fuori dall’Europa, ma si notano tendenze simili anche in Spagna e nei paesi nordici.

La diminuzione dei comportamenti a rischio è stata più marcata tra gli adolescenti più giovani rispetto a quelli più grandi. Ciò, ritengono gli studiosi, fa pensare che il declino  sia legato non tanto a un fenomeno trasversale tra le diverse fasce di adolescenti,  ma a un aumento dell’età media in cui si intraprendono determinate attività di iniziazione.

 

Diminuite le socializzazioni di persona

 

Per il calo nell’uso di alcol e sigarette potrebbero aver avuto un ruolo la diminuzione della popolarità del fumo tra i giovani, le politiche di controllo sul tabacco, le maggiori difficoltà degli adolescenti a procurarsi l’alcol e un atteggiamento più restrittivo da parte dei genitori sul consumo di alcolici. Inoltre, ci sono leggi più severe e maggiori pressioni sia da parte della scuola che della società.

 

Tre ipotesi per il cambiamento dei comportamenti

Lo studio ha aperto il sipario sulla vita nel fiore degli anniI ricercatori hanno incluso le possibili spiegazioni dei mutamenti di comportamento in tre ipotesi generali che non si escludono a vicenda. La prima è che i cali rappresentino una tendenza unitaria con cause a monte comuni, responsabili di declini simultanei di molti comportamenti a rischio. La seconda è che le diminuzioni siano state causate da fattori specifici e indipendenti l’uno dall’altro per ciascun comportamento. E la terza è che il declino di alcuni comportamenti abbia provocato a cascata quello di altri.

 

Il ruolo di Internet

Secondo lo studio esistono prove che sostengono l’ipotesi della tendenza unitaria.  In particolare, la riduzione del tempo che gli adolescenti trascorrono faccia a faccia con i coetanei, e senza la supervisione di un adulto, è un fattore citato in molte ricerche e analisi  sui cambiamenti dei comportamenti negli ultimi venticinque anni.

Internet viene ritenuto spesso causa delle scarse relazioni e  incontri di persona. Secondo un’ipotesi (molto discussa), le attività online potrebbero aver preso il posto dei comportamenti a rischio tradizionali, sia per la soddisfazione del desiderio di eccitazione tra gli adolescenti, sia per l’utilizzo del tempo.

 

Chi usa i social media fuma e beve di più

In questo caso dovremmo aspettarci che gli adolescenti più assidui su Internet siano meno coinvolti in comportamenti a rischio rispetto ai coetanei che hanno  più tempo a disposizione per avere relazioni sociali e incontri di persona.

In realtà, sottolinea lo studio, è vero il contrario. Gli utenti più assidui, in particolare di social media, hanno maggiori probabilità di fumare e bere rispetto ai coetanei che usano Internet con meno frequenza.

 

Ragazzi meno spensierati

Lo studio sottolinea che la crescente disuguaglianza della ricchezza fra le generazioni ha reso i giovani più orientati al futuro e meno spensierati rispetto alle generazioni precedenti. E ciò potrebbe in parte spiegare il declino dei comportamenti pericolosi. Gli adolescenti si preoccupano del futuro, tengono atteggiamenti più attenti alla salute. E ritengono che l’assunzione di alcol e sostanze sia incompatibile con le ambizioni sportive o di carriera.

 

L’importanza delle attività all’aperto per lo sviluppo

La diminuzione dei comportamenti a rischio tra gli adolescenti può sembrare positiva, ma gli autori dello studio si chiedono se questo sia un effetto collaterale di un mondo sempre più ostile a uno sviluppo sano dei giovani. E citano diverse ricerche secondo cui le attività all’aperto e il gioco libero durante l’infanzia e l’adolescenza, drasticamente diminuiti negli ultimi decenni, sono essenziali per uno sviluppo sano.

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