Il preside libro di Marco Lodoli. Riflessioni.

Il preside, un libro che racconta la scuola e la vita

Il preside e una scuola occupata. Non dai ragazzi come accade in questi giorni nelle scuole superiori di Milano, Bologna, Roma. Occupata dal preside, un antieroe, una figura che con un gesto estremo racconta sogni, ideali e abissi della vita.

 

Il preside, libro di Marco Lodoli

Siamo al terzo anno di scuola in pandemia e i ragazzi, tornati in classe in presenza, sentono l’urgenza di far sentire la loro voce. Si riuniscono, si confrontano, occupano i licei, come accaduto tra gli altri al Carducci, al Vittorio Veneto e al Beccaria di Milano, al Minghetti di Bologna perché dicono e scrivono nei cartelloni “questa non è la scuola che vogliamo”.

La generazione Dad, gli adolescenti sacrificati dalle restrizioni, relegati fino a poco tempo fa a uno stato di indolenza e sfiducia, sembrano riaccendersi, uniti sia da un entusiasmo rinnovato che da un sentimento collettivo di malcontento e disagio. 

Ma cosa accade quando una scuola è tenuta in ostaggio non dagli studenti in autogestione, ma da un preside che si è barricato dentro?

 

Un antieroe fragile

È quello che succede nel libro Il preside di Marco Lodoli,  la storia di un antieroe del nostro tempo: un uomo che non accetta quella che tutti chiamano normalità. Vorrebbe regalare il dubbio, la capacità di emozionarsi di fronte alla pioggia che cade, riuscire a trasmettere l’intensità dei pensieri e non la banalità della vita quotidiana.

 

Una scuola di periferia

Il preside del libro di Marco Lodoli lavora in una scuola della periferia romana che si trasforma, all’improvviso, in uno scenario di guerra. Fuori dall’edificio ci sono l’elicottero, le forze dell’ordine, i giornalisti, le tv, un commissario di polizia. Dentro: due ostaggi, uno studente e una professoressa, un fucile, e un uomo solo: il preside. Ma come è arrivato a compiere questo gesto estremo?

 

La storia di una ribellione

Il preside è la storia della ribellione di un uomo che per anni ha visto pian piano crollare tutti i suoi sogni. Lui ha studiato convinto che “la conoscenza sollevi l’individuo e che da quell’altezza da conquistare con fatica  tutto debba apparire più chiaro”.  Ha insegnato a opporsi al pensiero unico e a mettersi in discussione. Davanti a studenti e insegnanti annoiati, svuotati da ogni passione non riconosce più sé stesso, non riesce a scacciare la paura di aver vissuto da fallito.

 

Un dialogo intenso con il commissario

Durante la tensione dell’assedio, si svolge un dialogo tra il preside e il commissario di polizia,  un uomo magro e alto con  voce femminile e l’aria un po’ da sacerdote. A volte le parole che si scambiano sembrano misteriose, paiono oscillare tra realtà e sogno, il destino ineluttabile e la vaghezza delle visioni. E la scuola, fragile mondo in miniatura, non è soltanto una fabbrica del futuro ma molto di più: «un tempio sacro in cui avvicinarsi al mistero della vita prima che la maturità cancelli ogni verità».

 

Un’analisi della società

Il romanzo Il preside è  l’analisi di una società non più a misura di uomo e racconta il desiderio di non reprimere l’urlo messo a tacere per troppo tempo. C’è la voglia di esplorare la follia che sembra l’unica creatività concessa.

Tra visioni immaginate e squarci di realtà, scorrono riflessioni e  tutta l’introspezione di un gesto solitario ma anche collettivo dove ogni personaggio deve trovare la forza di liberarsi da idee preconfezionate. Una scrittura limpida e ricca che a ogni considerazione invita a un approfondimento e a guardarsi dentro. Da un personaggio che si sente sconfitto arriva il richiamo a rendersi protagonisti di ogni attimo vissuto.

 

Ogni attimo è prezioso

Come in queste parole nel dialogo con il commissario “Lei preside ci ha provato, ha combattuto contro l’insensatezza che afferra gli uomini. A scuola ogni ragazzo dovrebbe imparare a guardare dentro il buco che ha in sé, attorno al quale costruirà la sua casa, la sua città, il mondo. Calarsi nel vuoto, respirarlo, risalire eroicamente, senza dimenticarlo mai perché tutto dura poco e quel poco lo rende prezioso”.

Affrontare l’abisso e risalire di nuovo in alto con la consapevolezza che si può piangere, ridere, distruggere e ricostruire.

Rimani assieme a noi. Iscriviti alla newsletter!

La newsletter racconta storie di vita e un po’ delle mie esperienze di tutti i giorni. Ci sono anche novità, idee da condividere e, in regalo, il mio ebook Vedodoppio. Di solito, la invio una volta al mese.

No Comments

Post a Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.