Rientro a scuola a settembre duemilaventi

Inizia la scuola, due insegnanti scrivono agli studenti

Il rientro a scuola a settembre. Fra banchi monoposto, mascherine, regole fitte, piantine minuziose della nuova disposizione delle aule, turni per entrare, uscire e fare ricreazione. Otto milioni di studenti, anche i miei figli gemelli che fanno la seconda superiore, tornano in classe fra l’incertezza di ogni nuovo inizio, le preoccupazioni per un virus insidioso e la contentezza di ritrovarsi tutti assieme.

 

Rientro a scuola a settembre

Gli occhi sono tutti puntati su di lei, la scuola, e su di loro, i ragazzi che fra pochi giorni ricominciano a fare lezione nelle aule. Un banco di prova, il rientro a scuola di questo settembre duemilaventi, accompagnato da dubbi, apprensione e anche tanta speranza. Perché è fra le sue mura che si disegna il futuro,  si modella il presente, si cerca di riprendere il filo di un discorso vitale e irrinunciabile interrotto sei mesi fa per la pandemia in modo brusco e imprevisto.

Per questo inizio del nuovo anno scolastico, due insegnanti hanno scritto per Vedodoppio una lettera ai ragazzi dedicata agli studenti delle superiori, ma anche a tutti gli altri.

 

Entrate differenti e percorsi obbligati

Care ragazze e cari ragazzi”, scrive Stefano Fumagalli, professore di italiano, latino e greco al Liceo classico Berchet di Milano,  “la scuola riapre: all’interno degli edifici troverete percorsi obbligati, segni distintivi adesivi sul pavimento, entrate differenti in ore differenti, ricreazioni con piccoli assembramenti; entrerete in un labirinto dove potrete trovare la miracolosa, splendida Ariadne o il nefando Minotauro” (l’ essere metà uomo e metà toro rinchiuso dal re Minosse nel labirinto di Cnosso sull’isola di Creta, ndr).

 

Rischiare per imparare

Prosegue il professor Fumagalli “il virus è contagioso: chiamo i miei alunni sparavirus perché anche negli anni scorsi il contagio dell’insegnante e dei compagni era assicurato, fosse soltanto il virus del raffreddore, anch’egli un COVID, meno antipatico. La scuola diventa un rischio, ma come scriveva Platone nel dialogo Fedone, ‘il rischio è bello’. Bello rischiare per imparare, essere stupiti da un verso, contemplare la compagna che gratificherà con un due di picche o con la vostra ammissione nella più paludosa friendzone…o forse no”.

 

La classe meglio dello schermo

“Vivere assieme è rischioso e spesso noioso, ma imparare di fronte a uno schermo è alla lunga triste e può condannare alla solitudine che nessun social può colmare. Si starà a casa, se la situazione degenererà. Tuttavia in praesentia, a scuola, sarà bello evitare il famelico Minotauro seguendo Ariadne, cinta di una corona fatta di stelle”.

 

Ritrovarsi fra banchi e lavagne

Cari studenti, alcuni mesi fa, quando si sono concluse le lezioni, ci siamo salutati dallo schermo del computer o del tablet“, scrive Paola Sitzia, insegnante di matematica al Liceo scientifico Pacinotti di Cagliari, “ci sono mancati l’ultimo giorno di scuola, la festa con i compagni, le dediche sul diario o sull’annuario scolastico“.

 

Chiedere ancora aiuto alla tecnologia

“Speriamo di incontrarci in aula per la maggior parte dell’anno scolastico, ma sembra che dovremo ancora farci aiutare anche dalla tecnologia perché non possiamo sperare di avere un anno di scuola normale. Avremo ancora tra le mani tablet e cellulari e ci guarderemo attraverso schermi del computer e webcam”.

 

Non rimandare a domani ciò che si può studiare oggi

“E allora”, continua nella sua lettera la professoressa Sitzia  “cominciamo questo nuovo rientro a scuola a settembre nel miglior modo che la situazione legata alla pandemia ci permette. Non rimandate mai a domani ciò che potete studiare oggi, non fidatevi del recupero frettoloso che non è mai stato conveniente e che quest’anno potrebbe essere addirittura impossibile”

 

Migliorare l’autonomia e le soddisfazioni arrivano

“Dimostrate e migliorate la vostra autonomia. Se per qualche argomento non sarà possibile esaminare tutti i dettagli con l’insegnante, ricordatevi che ciò che capite da soli, forse con un po’ di sforzo in più, sarà acquisito con maggiore consapevolezza e quindi non lo dimenticherete facilmente. Se qualche software non funziona subito come volete, riprovate con un po’ di pazienza e cercate di risolvere da soli il problema invece di abbandonare subito per poi chiedere aiuto all’insegnante: sbagliando si impara”.

 

Consegne puntuali e studiare per conoscere

“Siate puntuali nelle consegne senza aspettare l’ultimo momento e senza farvi pregare: se ognuno fa la sua parte, tutti ne avranno un beneficio e il lavoro sarà piacevole e produttivo.
Bisogna studiare per sé stessi, per imparare, per conoscere e non per l’interrogazione. Se questo è sempre stato vero adesso lo è ancora di più perché non sappiamo quando si potrà programmare una verifica e dimostrare la propria preparazione.

 

Rispettare regole e precauzioni

“Rispettate le precauzioni e le regole che l’emergenza sanitaria ci impone, anche se vi sembrano esagerate. Quando sarete con i vostri compagni approfittate di questa opportunità e partecipate con interesse a tutte le attività. Però se e quando stare assieme non sarà possibile, mi raccomando,  non nascondetevi dietro la telecamera.”

Buon inizio, ragazzi, con la gioia di sentirsi e fare parte di un tutto.

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