Coaching e orientamento scolastico

Il coaching per orientare le scelte a scuola

Coaching e orientamento scolastico alle scuole medie. Ovvero, provare a imboccare la propria strada, la scuola che piace, l’indirizzo che appassiona grazie a una guida che ascolta, stimola, indirizza, cercando di capire potenziali e inclinazioni quando le idee non sono tanto chiare. Oppure, rafforza certezze e decisioni prese da soli, con i genitori, in classe, al parco, in palestra, durante gli incontri di orientamento seguiti nelle ore di lezione.

 

Coaching e orientamento scolastico

 

I miei figli, gemelli preadolescenti, tra non molto si troveranno a decidere quale scuola superiore frequentare. “Cosa ti piacerebbe fare? Mah, non so… magari una scuola dove si studiano le lingue straniere”, risponde lei. Lui: “vorrei fare più matematica, ma alle superiori diventa difficile, vero? Un indirizzo classico? No. Anzi, forse sì. Sai che in italiano negli ultimi tempi vado bene?”

Mi attende una scelta doppia e contemporanea e, intanto, molti pensieri e qualche dubbio si accavallano. Divisi fra il passato, il mio, con il ricordo una decisione presa con molta convinzione, e il futuro aperto e illuminato da tante possibilità. Già, ma come aiutare i figli, i ragazzi a individuare la scuola superiore che fa per loro?

Ne ho parlato con  Fabiola Nelli , professional coach, un’ esperienza consolidata con gli adolescenti e autrice di progetti di coaching per l’orientamento scolastico.  Intanto, le presentazioni. Come lavora il coach con i ragazzi? “Il coach allena a scoprire  aspetti di sé utili in quel momento e importanti per ottenere dei risultati, nel nostro caso la scelta di un indirizzo scolastico  o la scoperta di una passione o di un’attitudine magari presa poco considerazione fino a quel momento”.

 

Prima di tutto si crea la fiducia

Gli adolescenti vivono un passaggio di vita delicato. Da una parte vogliono essere autonomi nelle decisioni e per questo, a volte, sono scettici e diffidenti, dall’altro desiderano trovare qualcuno che li aiuti a sbrogliare il filo delle tante possibilità fra cui scegliere.

“Per questo, prima di tutto si cerca di conquistare la fiducia dei ragazzi e di infonderla nella relazione fra di loro”, spiega Fabiola Nelli. “Chiedo poi quali regole si vogliono dare per questo cammino,  quelle che credono fondamentali nella relazione fra di loro e con me. Cosa viene fuori più spesso?  Il rispetto verso di sé e verso gli altri: un bisogno molto forte. Messe in chiaro le regole prepariamo un vero e proprio contratto scritto, per esempio in un cartellone, che ognuno dei ragazzi approva con il nome o con un simbolo che gli appartiene: al momento di firmare questo accordo c’è sempre un grande coinvolgimento. 

 

Il percorso: da quattro a sei incontri

Il percorso di coaching e orientamento scolastico si svolge in diverse fasi. Prevede, di solito,  quattro, sei incontri a distanza di tre settimane. “I ragazzi vengono stimolati a rivelare ciò che a loro piace fare attraverso giochi e domande mirate. In queste occasioni sperimentano l’ascolto reciproco  la possibilità di esprimersi senza sentirsi limitati dal giudizio degli altri. Ognuno partecipa agli incontri manifestando se stesso e l’umore del momento,  precisa Fabiola Nelli. In base a quello che viene detto in aula il contratto iniziale può essere arricchito di altri punti”.

 

Si fa anche meditazione

Durante il primo incontro spesso i ragazzi  adolescenti parlano poco, qualcuno a volte ascolta e ci mette tempo a sentirsi a suo agio. C’è il timore di sbagliare, la difficoltà di conciliare interessi e attitudini con future opportunità concrete, il condizionamento, magari indiretto, dei familiari. “Per questo li aiuto anche con momenti di meditazione, oppure provando esercizi di respirazione con il diaframma”, prosegue Fabiola Nelli. “All’inizio mi guardano perplessi, poi sono loro stessi a chiedermi di meditare  per raccogliere idee e pensieri. Nelle nostre sessioni di coaching i ragazzi si muovono liberi, un presupposto indispensabile per creare una situazione di benessere. E nel corso dei giorni arrivano a individuare meglio le loro passioni e cosa piace loro  davvero, anche al di fuori della scuola”.

 

Previsti anche gli incontri individuali

“Il percorso si  conclude facendo il punto  della consapevolezza che i ragazzi hanno raggiunto  e con uno scritto in cui fanno una sintesi delle loro conquiste, condividendo con gli altri solo ciò che desiderano. L’ideale sarebbe far seguire un incontro individuale con ogni ragazzo che riesce a rafforzare ancora meglio motivazione, inclinazioni, aspirazioni.

 

Un bagaglio concreto

I ragazzi cosa  portano a casa al termine di questi incontri? “Nei percorsi di coaching per l’orientamento scolastico gli adolescenti sperimentano in un contesto protetto cosa davvero piace fare. Mettono alla prova la relazione con i compagni di scuola, e riescono a tirar fuori un risultato concreto come la decisione di prendere un indirizzo scolastico”, commenta Fabiola Nelli.

È bene ricordare sempre ai ragazzi che se prendono qualche decisione non è mai definitiva e possono sempre tornare indietro sui propri passi. Ma vale sempre la pena di provare”.

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