Credere a Babbo Natale. Sino a che età. Come dire la verità ai bambini.

E tu ci credi a Babbo Natale?

Credere a Babbo Natale. A quel signore simpatico con le gote rosse, la barba e i baffi bianchi che ogni anno carica la slitta e il sacco e porta regali a tutti i bambini. Che lo attendono incantati e trepidanti.

 

Credere a Babbo Natale

Avevo sette anni e Maria Teresa una bimba che abitava al terzo piano nel mio palazzo non era riuscita a trattenersi.  Ma tu lo sai chi è Babbo Natale?, la sua domanda secca.  Non avevo risposto e le sue parole veloci e sincere su chi davvero mi portava i regali tanto desiderati mi aveva provocato malinconia e anche un po’ di fastidio. Volevo tenermi stretta ancora per un po’ quella riserva di meraviglia. 

 

Rispondere alle domande dei piccoli in modo sincero

Ma sino a che età i bambini sono convinti che esista Babbo Natale? Marta Bruzzone, pedagogista e autrice con la sorella Sara del blog mammechefatica! rassicura: “i bambini credono a Babbo Natale di solito sino a sette otto anni. Poi cominciano a rivolgere domande dirette e piccole frecciatine alla mamma e al papà: come fa Babbo Natale a portare i regali a tutti i bimbi?  Magari siete voi? 

“L’abilità dei genitori sta proprio nel cogliere questo momento e rispondere in modo altrettanto sincero: vediamo che stai diventando grande e hai capito. La magia di Babbo Natale è antichissima e anche mamma e papà la hanno vissuta, poi anche loro sono diventati grandi”. 

 

Mantenere sempre l’incantesimo

“Di fronte alle richieste dirette dei bimbi è importante non negare, fare finta di nulla o sviare il discorso”, consiglia Marta Bruzzone,  “in questo modo si tradirebbe la loro fiducia. Così come mamma e papà dovrebbero evitare di essere loro per primi a rivelare la verità.  I genitori devono seguire la linea che mandano i bimbi. È sempre meglio aspettare le loro domande e curiosità: a volte dire chi è Babbo Natale è un’esigenza degli adulti ma vale la pena di trattenersi”.

 

Un passaggio irrinunciabile dell’infanzia

Custodire l’incantesimo e l’attesa dell’arrivo dei regali di Natale è un passaggio irrinunciabile nel periodo lieve e luminoso dell’infanzia. “Ci sono poi alcuni Natali di transizione in cui i bambini sanno che a portare i doni sono genitori, nonni e zii ma vogliono ancora credere che sia Babbo Natale. Anche in questo caso è importante lasciar fare a loro, mantenendo il pensiero magico dell’aspettativa”.   

 

Quando la curiosità arriva dai bimbi molto piccoli

Ciò vale ancora di più quando bimbe e bimbi di quattro o cinque anni pongono domande  e sostengono di non credere a Babbo Natale: possono aver visto movimenti, giocattoli conservati dentro l’armadio  o sentito qualcosa in casa dai fratelli più grandi. “In questo caso è opportuno usare fantasia e diplomazia, raccontando una bella storia che trattenga  la meraviglia e l’aspettativa per il piccolo”.  

Se in famiglia ci sono fratelli più grandi è importante valorizzare il loro ruolo e responsabilizzarli  sul fatto che sono a conoscenza di un segreto. Si sentono utili e collaborano con piacere”, suggerisce la pedagogista.  

 

I regali: non legarli al comportamento dei bambini

Babbo Natale arriva per tutti senza guardare come siamo stati durante l’anno.  “I regali di Babbo Natale non vanno legati al comportamento del bambino perciò  non si dovrebbe dire: se non sei bravo non arriverà nulla per te. Non serve spaventare il bambino per cercare di fargli migliorare il comportamento, meglio  spiegargli quel comportamento. L’atmosfera e la bellezza del Natale devono arrivare per tutti:  una meraviglia da non togliere a chi si vuole bene.

 

La lettera e l’elenco dei desideri

E poi c’è la lettera a Babbo Natale. Non soltanto un elenco di richieste, ma un momento per lasciare libera l’immaginazione. “Facciamoli scrivere, poi se la lista è troppo lunga si può anche non esaudire tutto l’elenco di richieste fra giocattoli, bambole e videogiochi lasciando qualche desiderio non accontentato”.

Quando i bambini scoprono la verità è sempre bello che continuino a scrivere la lettera ancora per un po’. Un foglio semplice, super decorato con glitter e disegni o segreto e chiuso in una busta: parla di occhi accesi, speranze, sogni  e stupore. E sa raccontare a distanza di tempo un pezzetto del nostro io bambino.

 

Il lungo viaggio dei doni sulla slitta

Immancabili i dubbi di molti i bambini: come può Babbo Natale  fare un giro così lungo e portare regali in tanti paesi del mondo? “Possiamo dire loro che Babbo Natale si prepara per un viaggio lunghissimo, pian piano con i suoi aiutanti carica la slitta che conduce trainata dalle renne”. E ancora: come riesce a entrare nelle case?  Babbo Natale è una persona speciale: conosce trucchi e stratagemmi per arrivare dappertutto”.

Se si è convincenti i bimbi piccoli credono alle parole degli adulti”, conclude Marta Bruzzone. E si tengono ben stretti quel prodigio e il desiderio di sorpresa che si ripetono ogni anno.

 

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