Dare l'esempio ai figli. Riflessioni a confronto.

Tanto sei d’esempio

Dare l’esempio ai figli. Seminare comportamenti virtuosi. Attirare atteggiamenti simili. Ma quanto contano nel lavoro difficile di educare e nel rapporto tra genitori e adolescenti?

 

Dare l’esempio ai figli

Le parole sono arrivate mentre ascoltavo una conferenza sui ragazzi di questo tempo. Mi aveva attirato per il titolo, comunicare con l’adolescente, e soprattutto, perché sapevo che dall’educatore Lorenzo Braina avrei sentito suggerimenti generosi e mai scontati.

Al minuto trenta, ecco la frase che mi ha colpito più delle altre : “nell’educazione dei ragazzi l’esempio è sopravvalutato. Se bastasse, i figli dei bibliotecari amerebbero i libri, i figli dei laureati amerebbero lo studio e i figli dei lavoratori andrebbero a lavorare. Certo, conta ma rischia di essere troppo alto, ingombrante, ansiogeno”. 

 

Seminare gesti virtuosi

Stop. Fermi tutti. Ma come? Abbiamo sempre sentito dire cerca di dare il buon esempio, li figli seguono l’esempio dei genitori, è importante dare l’esempio. E proprio poco tempo fa ho letto nel profilo social di una coach che si occupa di crescita personale di padri e madri ti aiuto a migliorare il tuo esempio.
Anche io ho sostenuto questa teoria. Mi sono impegnata a rimettere subito a posto la scrivania per seminare esempi (per ora inutili) ai miei figli, ho cercato di mostrarmi calma e dialogante quando avrei urlato o buttato tutto all’aria. Mi sono guardata dentro e fuori, gesti, comportamenti, discorsi.

 

Richiamare comportamenti simili

Sono convinta che essere corretti e rispettosi possa essere un richiamo per attirare e incontrare comportamenti simili. Mi è capitato spesso di notare che molte persone si comportano come fossero di fronte a uno specchio. Cura chiama cura, educazione chiama educazione, gentilezza chiama gentilezza. Non sempre, ma succede.

So anche, allargando un po’ lo sguardo, di essere cascata nell’equivoco di osservare l’esempio della (presunta) perfezione altrui e di essermi sentita schiacciata: Laura riesce a seguire la dieta, io proprio non ce la faccio. Giuditta invita a pranzo dieci persone e non si sente in affanno invece io comincio a pensarci dal mattino presto se devo preparare la pasta per più di quattro persone.

 

Dosare con equilibrio

Eppure ricordo mia madre ai fornelli ogni giorno, pur avendo anche un altro lavoro fuori casa. L’ho vista accogliere senza scomporsi i nostri amici arrivati all’improvviso all’ora di pranzo, farli sedere a tavola, sfamarli e pure assecondare i loro gusti bizzarri. E io cosa ho preso di questo modello?

Be’ forse l’esempio va dosato con equilibrio. Richiede sicurezza, ma anche flessibilità, capacità di andare a passo spedito, frenare, fare retromarcia. Fa sentire gratificati o in colpa, dà la sensazione di aver fatto giusto, ma anche di sbagliare e di voler cercare un rimedio. .

 

L’arte di trasmettere i valori

L’educazione“, ha proseguito Braina durante la conferenza, “è l’arte di trasmettere i valori che ti hanno fatto diventare un certo tipo di persona“. Meglio quindi parlare di esperienza da trasferire con gesti e parole. Un lavoro artigianale e imperfetto, un percorso fatto di prove ed errori, lungo, pieno di pause, sorprese, scossoni. Ingrato, faticoso ma pure magnifico.

 

L’ispirazione che accende le passioni

Bello pensare all’ ispirazione che fa breccia nel cuore, fa riflettere, accende passioni e giornate noiose. Che bello sentirsi dire: grazie a te ho scoperto di essere portato per il teatro, per la pittura, per la chitarra elettrica; grazie a te so fare torte buonissime e non ho paura di parlare di fronte agli altri. Un po’ mentori e un po’ guide, sempre senza accendere troppo i riflettori su di noi.  

 

Essere importanti, ma non troppo

Del resto, lo aveva scritto in modo stupendo Natalia Ginzubrg nel libro Le piccole virtù. “Noi dobbiamo essere importanti, per i nostri figli, e tuttavia non troppo importanti: dobbiamo piacergli un poco, e tuttavia non piacergli troppo perché non gli salti in testa di diventare identici a noi, di copiarci nel mestiere che facciamo, di cercare nei compagni che si scelgono per la vita la nostra immagine”.

Quello che deve starci a cuore, nell’educazione, è che nei nostri figli non venga mai meno l’amore alla vita“.

Pepite

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