Gelosia tra gemelli e la sindrome di Calimero

Ci sentiamo Calimero

Gelosia tra gemelli. Uno. Ecco, non è giusto. Oggi quando andiamo a scuola tocca a me stare vicino al tuo braccio destro mentre porto lo zaino. Ieri c’era lei”. Due. “Mi hai risposto arrabbiata, mentre con lui quando ti ha chiesto di ricomprargli il cancellino sei stata gentile”. Tre. “Oggi hai comprato un pacco di caramelle a lei, e a me no”. Quattro.“ Hai preso un regalo a lui per l’onomastico, mentre il mio te lo sei dimenticato. A proposito, quando è il mio onomastico?”

 

Gelosia tra gemelli e la sindrome di Calimero

Scambiando l’ordine dei fattori il risultato non cambia. Ovvero c’è spesso uno dei miei due figli gemelli, lei e lui, fratello e sorella, che in qualche momento della giornata provs la sindrome di Calimero, il pulcino piccolo e nero di una vecchia pubblicità che alla fine di ogni avventura si sente solo e sconsolato, incompreso e vittima di ingiustizia. Uno sguardo dolce in meno, un’ inconsapevole mancanza di complicità, un regalo fuori programma. E cerca pure – forte di questa a loro dire certissima sensazione – di farmi sentire in colpa.

 

Conosco la sindrome di Calimero perché tra fratelli va in scena spesso e, come figlia maggiore di tre, mi sono sentita dire più di una volta dire che mia madre, la nonna A, era stata più vicina e attenta con me, mi aveva accontentato subito, mi aveva comprato prima le scarpe nuove. Tempo, dedizione, maggiore indulgenza.

 

Quando ho saputo di aspettare due gemelli pensavo a quanto sarebbe stato complicato e misterioso crescere due bambini assieme, dare amore e cure, accudire bisogni tutto nello stesso momento e dosato allo stesso modo. Una vera novità per me, cresciuta in una grande famiglia, dove però c’era sempre un ordine cronologico delle nascite, giorno, mese anno. Compleanno, primo giorno di scuola, primo dente caduto, recita di fine anno e molto altro unici per ognuno.

 

Non c’è un fratello maggiore

Da noi, con i gemelli, non c’è un maggiore (per dire: “questo lo può fare prima lui o lei perché è più grande”), non c’è un minore (per dire “dai è piccolo, lo coccoliamo insieme vero?”). Ci sono due grandi e insieme due piccoli. E per questo ho giurato a me stessa che avrei messo in pratica il principio di uguaglianza assoluta per evitare la gelosia tra fratelli gemelli.

 

E se ce la faccio, mi dico, che c’entra (la pure umanissima) gelosia fra gemelli? Eppure c’è uno che si sente il Calimero del momento che vigila sul rigore dei turni, ascolta il mio tono di voce, vuol dire la sua se il fratello o la sorella ha invitato gli amici a casa a dormire e lui o lei non ancora o se ho comprato solo un cancellino o una matita accabi nuova invece che due.

 

E va bene. Domani,  mentre camminiamo per andare a scuola tirerò lo zaino pesantissimo per cento metri a ciascuno. Eh già, ma chi me lo procura il metro per misurarli?

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