Prisma serie sugli adolescenti

Prisma, la serie che racconta gli adolescenti

Prisma, la serie sugli adolescenti. Un racconto luminoso e reale sulla vita dei ragazzi con le contraddizioni, le passioni, gli incontri, gli scontri che fanno crescere. E la ricerca continua di chi vogliono essere attraverso tentativi, cadute e risalite.

 

Prisma, la serie sugli adolescenti

La serie, firmata da Ludovico Bessegato e Alice Urciolo e disponibile su Prime Video, racconta molto bene gli adolescenti  di oggi. Una volta, che si comincia a guardarla  è difficile staccarsi. I miei figli gemelli,  sedici anni per ciascuno,  mi hanno sempre detto che impiego troppo tempo a vedere le serie tivù, ma questa volta è stato il contrario. Ho seguito d’un fiato gli otto episodi, commossa, innamorata, coinvolta per la capacità di guardare con introspezione attenta e profonda dentro l’universo dell’adolescenza.  

 

I gemelli Andrea e Marco

Protagonisti di Prisma sono due gemelli di sedici anni, Marco e Andrea, interpretati dallo stesso attore Mattia Carrano. Sono identici nell’aspetto fisico, ma diversi nell’approccio alla vita, nei turbamenti e nelle aspirazioni che ne segnano il cammino.

Marco è timido e non riesce a parlare con la ragazza che gli piace. Andrea invece ha comportamenti  da duro anche se è proprio lui  che si nasconde dietro un profilo femminile. Chatta con Daniele, un ragazzo che sogna di fare il trapper, si fa le canne e non riesce a lasciare la squadra di nuoto che ha dato regole e ritmo alle sue giornate quando ha abbandonato la scuola. 

 

I ragazzi e la ricerca dell’identità

Con Andrea e Marco ci sono Carola, Nina, Daniele, Ilo, altre ragazze e ragazzi.  Tutti, ciascuno a suo modo, vanno alla ricerca della propria identità, si muovono per tentativi e sbagli, si perdono e forse si ritrovano in un percorso di scoperta, trasformazione interiore, crescita, cadute e maturazione. 

 

La realtà raccontata in modo autentico

La serie affronta con sensibilità temi attuali come la fluidità delle identità e dei legami, il mondo Lgbt, il bullismo, l’uso di sostanze, ma anche la vita quotidiana di chi ha una disabilità e una certa insofferenza verso la provincia che sta stretta.

I ragazzi non hanno un’idea univoca di amore e si allontanano dai modelli con cui gli adulti vorrebbero semplificare la realtà. Ogni episodio, che ha come titolo un colore,  mostra la loro vita  così com’è senza fare una morale o dare insegnamenti.

 

La vita in provincia come sfondo

La storia è ambientata a Latina, pianta geometrica e qualche angolo spettrale, città di provincia non molto conosciuta e teatro perfetto delle storie dei ragazzi. La periferia che un po’ soffoca e un po’ abbraccia: decentrata eppure custodia in qualche modo di ricchezza. Ed è  protagonista assieme ai ragazzi grazie alle inquadrature curate e attente ai dettagli.

 

Le sfaccettature dei personaggi

Ciascun personaggio di Prisma ha aspetti molteplici, proprio come accade ai ragazzi di oggi che non hanno nessuna intenzione di rinunciare alla complessità. Corpi imperfetti, identità e personalità che si modellano con esperienze, gioie e delusioni, dubbi e silenzi che riempiono cuore e pensieri più di tante parole.

Più che accettare ciò che vediamo o guardare con distacco ciò che accade, la serie sugli adolescenti ci consente di immedesimarci. E di ritrovare anche pezzetti di noi.

 

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