Responsabilità dei genitori e autonomia degli adolescenti. Cosa dice la legge

Genitori e adolescenti: responsabilità e autonomia

La responsabilità dei genitori e l’autonomia degli adolescenti. Quello che devono fare madri e padri per i figli ancora minorenni e i diritti dei ragazzi nelle scelte e nelle decisioni. Cosa dice la legge e cosa è importante sapere nella vita della famiglia.

 

Responsabilità dei genitori e autonomia dei ragazzi

Intanto: sino a che i figli non compiono diciotto anni i genitori rispondono di molte delle azioni che compiono. Ne sentiamo parlare tutti i giorni, ma cosa c’è dentro la responsabilità dei genitori? Ne ho parlato con Paola Bosi, avvocato del Foro di Monza, patrocinante in Cassazione, una lunga esperienza di lavoro  con il diritto di famiglia.  

 

Un insieme di diritti e doveri

“La responsabilità genitoriale è l’insieme dei doveri e dei diritti che il nostro ordinamento mette a carico dei genitori nell’interesse dei figli minori, senza distinguere tra figli naturali e adottivi. E non occorre che la madre e il padre siano uniti dal matrimonio. ll codice civile stabilisce che i genitori la esercitano di comune accordo, secondo il principio di bigenitorialità come dice la legge 54 del 2006″. 

“È stata introdotta da un decreto legislativo, il 154 del 2013,  e ha preso il posto di quella che un tempo era conosciuta come potestà genitoriale.  Già la riforma del diritto di famiglia del 1975 aveva sostituito la patria potestà e messo sullo stesso piano,  per i diritti e i doveri verso i figli, la figura della madre e quella del padre”.  

 

Cura e gestione del patrimonio

“I genitori sono tenuti a prendersi cura dei figli, dare loro il proprio domicilio, crescerli, educarli, istruirli, e rappresentarli in loro nome e per loro conto negli atti giuridici. Ancora, spetta ai genitori, amministrare e gestire i rapporti patrimoniali dei figli minori: devono conservare la sostanza dei loro beni e possono usufruirne senza però cambiare la destinazione d’uso”, prosegue Paola Bosi. 

 

Vigilare sul comportamento dei figli minorenni

“Nella responsabilità genitoriale ha un’ importanza particolare il compito dei genitori di vigilare sul comportamento dei figli minorenni. Certo, bisogna distinguere: se i ragazzi hanno quasi diciotto anni non devono essere sempre controllati. In particolare se, considerata l’età, l’educazione data, la maturità raggiunta,  le caratteristiche dell’ambiente in cui vivono sono stati impostati in modo corretto i loro rapporti con la vita sociale al di fuori della famiglia”, chiarisce l’avvocato Paola Bosi.

La responsabilità dei genitori rimane anche quando i figli sono affidati ad altri, a scuola e agli insegnanti: sono comunque responsabili dell’educazione data, possono essere esonerati solo dal dovere di vigilanza affidata a terze persone”.

 

Se i ragazzi provocano un danno

“Per questo, secondo l’articolo 2048 del codice civile, i genitori sono responsabili per i danni causati da un fatto illecito commesso dai figli minori che vivono con loro. Un caso classico? Danni e lesioni personali provocati dai ragazzi durante una partita di calcio o un vetro mandato in frantumi per  una pallonata.

Per  liberarsi della presunzione di colpa per le azioni dei figli, come sostiene la corte di Cassazione, i genitori devono dare prova di non essere riusciti a impedire il comportamento che ha provocato il danno, oltre che aver vigilato e dato ai ragazzi una buona educazione”, aggiunge Paola Bosi. 

 

L’autonomia degli adolescenti

La responsabilità genitoriale verso i figli minori va di pari passo con l’autonomia degli adolescenti. Ovvero? Chiarisce l’avvocato: ” il nostro ordinamento riconosce  a ragazze e ragazzi non soltanto il diritto di esprimere la propria volontà, ma di prendere decisioni e fare delle scelte di vita. Spetta ai genitori sostenerli sia dal punto di vista economico che morale, a meno che le scelte non siano rischiose per i ragazzi. E a scapito di rinunciare alla propria volontà verso le scelte fatte dai figli”.

 

E la tutela della legge

L’autonomia dei minori adolescenti, intesa come insieme dei diritti riconosciuti ai ragazzi,   è tutelata dalla Costituzione, dal Codice civile e da convenzioni internazionali. “Già quando compiono quattordici anni, gli viene riconosciuta una serie di facoltà.  Tra queste, l’abilità al lavoro con alcune limitazioni, l’apertura di un conto corrente, la tutela dei dati personali. È un concetto in continuo sviluppo e ha richiesto molti interventi normativi, compresi quelli più recenti della riforma Cartabia, per essere adeguato ai cambiamenti della società”.

 

Iniziative per informare i più giovani

“Certo, di fronte a un’ autonomia sempre più ampia dei minori adolescenti riconosciuta dalle leggi più attuali e la  compressione dell’esercizio della responsabilità dei genitori, sarebbero necessari interventi per far conoscere ai ragazzi tutti i loro diritti”. 

A  scuola  potrebbero esserci figure professionali per supportare queste attività, sia dal punto di vista giuridico che psicologico. L’obiettivo è far conoscere ai ragazzi le azioni che possono compiere ma, soprattutto, le conseguenze che possono derivare. Ciò, servirebbe per evitare comportamenti errati o devianti e per renderli consapevoli di tutto ciò che il nostro ordinamento offre per la loro tutela”. 

 

Un uso consapevole dei social

“I ragazzi per comunicare utilizzano soprattutto i canali social e  per i genitori sono sempre più difficili da controllare”, conclude Paola Bosi.  “La legge protegge il diritto alla riservatezza e alla tutela dei dati personali anche per gli adolescenti.  Sarebbe importante però mantenere il potere dei genitori di intervenire nei casi di necessità in cui ci sia un rischio evidente o un pericolo per i figli minorenni”. 

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