Mindfulness e genitorialità. Quando i figli diventano nostri maestri.

Quando i figli diventano i nostri maestri

Mindfulness e genitorialità. La pratica che aiuta a  prestare attenzione a ciò che si fa con gentilezza e curiosità  e l’impegno intenso, pieno e complicato di essere madri e padri. La capacità di osservare da fuori i propri comportamenti e l’energia travolgente dei figli che  muovono senza saperlo la danza dei passi avanti e indietro della loro educazione.

 

Mindfulness e genitorialità

Essere genitore non è solo un ruolo, ma spesso si traduce in una un’identità quasi totalizzante. E in questi panni sempre nuovi e unici per ognuno di noi siamo sempre alla ricerca di una misura, di un equilibrio, di risposte e anche (impossibile) di non sbagliare. Ma chi ha mai conosciuto una mamma o un papà che abbia fatto tutto giusto? 

Con la pratica della mindfulness possiamo osservare emozioni e sconforti, dubbi, stress e senso di inadeguatezza nella nostra vita di mamme e papà. Possiamo accoglierli senza  giudicarli e pensare è giusto o sbagliato, conoscerci meglio e vivere con più consapevolezza l’esperienza della genitorialità.

 

L’attenzione si sposta dai figli ai genitori

“L’ approccio mindfulness sposta l’attenzione dai figli ai genitori“, chiarisce Giuseppe Coppolino, istruttore mindfulness, life coach e autore del libro A mente serena, una guida per “imparare a sorridere alla vita”.

Si prova a vedere dall’esterno le proprie reazioni e si apprendono tecniche per guardare dentro di sé. Osservandosi si comprendono le origini di certi comportamenti, gli schemi e i copioni che si mettono in atto e, pian piano, si acquista un maggiore controllo della propria esperienza di genitori”.

 

E i figli spingono a guardarci dentro

E c’è di più. Con l’approccio mindfulness i figli diventano i nostri maestri. “Perché spingono a guardarsi dentro e mettono in evidenza  la bellezza della nostra imperfezione. Il rapporto con loro è un’occasione di crescita spirituale, aiuta a stare in contatto con la vita presente per come si svolge e sfrutta la capacità che hanno i figli di smuovere i genitori nei lati di sé più resistenti al cambiamento”.

 

Si guardano dall’esterno le proprie reazioni

Come può la pratica mindfulness aiutare nel quotidiano la genitorialità? “Intanto si affronta il riconoscimento delle proprie reazioni”,  prosegue Giuseppe Coppolino. “Chiedo ai genitori  di capire perché con i figli adolescenti hanno avuto quello scatto di rabbia, sono partite urla e punizioni oppure hanno reagito alle provocazioni dei ragazzi con le loro stesse modalità”.

“Si cerca poi di assumere un atteggiamento più compassionevole ovvero di prendersi cura anche delle difficoltà. Identificare e riconoscere le proprie emozioni, senza rifiutarle e giudicarle, permette di agire in modo consapevole e di non essere guidati solo da schemi ripetitivi e dall’istinto. Così si impara a rinunciare alle aspettative di perfezione:  è importante ricordare che la cura dell’altro passa attraverso la cura di sé”.

 

La pratica: un incontro alla settimana per due o tre mesi

“Un percorso mindful parenting (i principi della mindfulness applicati all’esperienza di essere genitori) può durare minimo otto incontri, almeno uno alla settimana. “Si lavora su tre piani: mente, corpo e cuore. Si allena il respiro e si cerca di tornarci ogni volta che la mente va altrove. Stando seduti o sdraiati si porta l’attenzione su una parte del corpo: la gamba, la caviglia, un piede e si osservano le sensazioni che arrivano”.

“In ogni incontro si parla, si medita, ci si osserva e si fanno esercizi. “Propongo, per esempio, di elencare i momenti gradevoli e sgradevoli vissuti con i figli. E spesso ci si accorge di essersi arrabbiati, offesi o irritati  per motivi inutili”. Oppure invito mamme e papà dedicare un momento della giornata a guardare il mondo dal punto di vista dei figli, notando come si modificano percezioni e sensazioni del corpo”.

 

Maggiore lucidità e accettazione dell’imperfezione

I risultati della pratica mindufuness per una genitorialità consapevole sono legati alla motivazione e all’urgenza individuale. “Ma certo si apprende che non esistono genitori infallibili, si riconoscono gli sforzi e si diventa più tolleranti verso sé stessi. Stare a contatto con  il momento presente, osservare le diverse situazioni senza giudicarle aiuta a mantenere lucidità e uno spazio nella mente per rispondere in modo adeguato alle necessità dei figli. Decidendo di agire e non di reagire”.

Rimani assieme a noi. Iscriviti alla newsletter!

La newsletter racconta storie di vita e il meglio delle mie esperienze di tutti i giorni. Ci sono consigli e novità. Sempre, spunti e idee da condividere. Di solito, la invio una volta al mese.

No Comments

Post a Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.